È stato uno dei principali fondatori ed esponenti del marxismo operaista teorico degli anni sessanta. A 92 anni è morto il filosofo e politico Mario Tronti. Romano di nascita, autore di numerosi saggi, Tronti è stato docente all’Università di Siena per trent’anni. Influenzato filosoficamente dall’opera di Galvano Della Volpe, si dedicò come studioso alla formulazione di un pensiero politico che, fondendo la teoria con la prassi, rinnovasse il marxismo tradizionale e contribuisse a riaprire la strada rivoluzionaria in Occidente.

Militante del Partito Comunista Italiano durante gli anni cinquanta, fu con Raniero Panzieri tra i fondatori della rivista Quaderni Rossi, da cui si separò nel 1963 per fondare la rivista Classe operaia, della quale fu il direttore. Questo percorso lo portò ad allontanarsi dal Pci, pur senza mai uscirne formalmente, e ad animare l’esperienza radicale dell’operaismo. Si riavvicinò al Partito con Enrico Berlinguer, fondando tra l’altro nel 1981 l’influente rivista Laboratorio politico. Dopo essere stato candidato senza successo dal Pci alle elezioni del 1987 alla Camera, alle elezioni del 1992 fu eletto al Senato nelle liste del Partito Democratico della Sinistra. Dal 2004 al 2015 è stato presidente della Fondazione Crs (Centro per la Riforma dello Stato) – Archivio Pietro Ingrao. Alle elezioni del 2013 è stato di nuovo eletto al Senato nelle liste del Partito Democratico.

A darne notizia della sua morte su Twitter è stato il senatore dem Stefano Vaccari: “Un grande onore essere stato tuo collega in Senato per 5 anni, ed imparare da te sulla politica, la sinistra e il partito – ha sottolineato -. Un grande dolore sapere che non ci sarai più ad insegnarci. Ciao Mario Tronti”. Per la segretaria del Pd Elly Schlein “con Mario Tronti scompare un intellettuale raffinato, in costante ricerca, che ha dato un contributo molto profondo alla sinistra italiana ed europea. Le sue riflessioni, sempre percorse dal dubbio, le sue analisi, mai banali, ma anche il suo impegno politico intenso e diretto rappresentano un patrimonio da non disperdere. Tutta la comunità democratica si stringe attorno alla sua famiglia e ai suoi cari”, scrive in una nota Schlein. “Un filosofo, un grande intellettuale, un uomo politico che lascia un segno indelebile nella storia della sinistra italiana”, ha aggiunto Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato.

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