Arriva il disco verde alla raffica di provvedimenti del governo nell’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Dentro c’è di tutto: stop al tetto dei compensi della società Ponte sullo Stretto, fine dell’isolamento per i positivi al covid, interventi per aumentare le licenze taxi. E non solo: si parla anche di granchio blu, caro voli, cassaintegrazione Alitalia… Ma il governo fa anche alcuni passi indietro. Dopo le proteste dei tassisti, che avevano minacciato lo sciopero, viene esclusa l’ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive per i taxi, molto contestata dai sindacati. E salta anche la norma, presente nelle bozze degli scorsi giorni, relativa all’innalzamento dei limiti delle emissioni elettromagnetiche per il 5G. E a sorpresa arriva il prelievo sugli extraprofitti delle banche per raccogliere fondi per il calo delle tasse e il taglio del cuneo. In conferenza stampa, alla fine del cdm, il tavolo è affollato: c’è il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, poi Francesco Lollobrigida (ministro dell’Agricoltura), Carlo Nordio (Giustizia), Orazio Schillaci (Salute) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy). Manca la premier Giorgia Meloni: l’ultima sua partecipazione a una conferenza stampa dopo un cdm è stata quella del 9 marzo a Cutro.

Qui, nel dettaglio, le misure contenute nei due decreti omnibus.

Taxi – Il decreto punta ad aumentare fino al 20% le licenze per i comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale attraverso un concorso internazionale che prevede obbligatoriamente l’uso di veicoli non inquinanti. I Comuni potranno rilasciare, in via sperimentale, a titolo gratuito o a titolo oneroso, licenze di taxi aggiuntive temporanee della durata non superiore a dodici mesi. “Le licenze possono essere rilasciate in favore dei soggetti già titolari di licenza, che possono poi valorizzarle attraverso affidamento anche a titolo oneroso a terzi purché in possesso dei requisiti”, si legge in una nota del Mit. “Infine si promuove il ricorso alla possibilità di turnazioni integrative e doppia guida, ampliandola a livello nazionale”, si legge ancora. “Un tassista in Italia può avere una licenza. Se passa il concetto che può averne due o più non va bene. Noi lo vediamo come un cavallo di Troia”, aveva dichiarato il responsabile nazionale dell’Ugl Taxi, Alessandro Genovese. “Questo decreto d’urgenza non serviva perché tutti gli strumenti per modulare l’offerta verso la domanda sono già in mano ai sindaci” ha proseguito, indicando alcune “criticità” tra cui “quella del cumulo delle licenze” (che però è stato escluso dal testo approvato in cdm). Sciopero minacciato dai rappresentanti dei tassisti che era stato definito “assurdo e intollerabile da Assoutenti.

Caro voli – Benché molto propagandato il provvedimento è in realtà molto limitato. Si interviene sugli algoritmi solo quando alzano i prezzi per le rotte nazionali di collegamento con le isole durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità e se il prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori è il triplo rispetto alla tariffa media del volo. In tali casi è inoltre vietato fissare le tariffe in base alla profilazione web degli utenti o sul dispositivo usato. Scetticismo delle organizzazioni dei consumatori che evidenziano come da eventuali benefici del provvedimento siano escluse “tutte quelle tratte utilizzate dagli italiani in occasione delle partenze per vacanze estive e festività, sia nazionali (ad esempio i viaggi da nord a sud Italia), sia estere (Grecia, Spagna, capitali europee, ecc.), mentre per i voli da e per Sardegna e Sicilia i vettori potranno tranquillamente applicare aumenti fino al 200% senza incorrere in alcuna sanzione”. Assaereo e Ibar, Italian board of airlines representatives, esprimono comunque “perplessità” sui contenuti della bozza del dl che, si legge in una nota, sembrerebbero “in contrasto con le normative di settore applicabili, in particolare con l’art.22 del Regolamento CE 1008/2008 che consente ai vettori titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata da uno Stato membro dell’Ue di scegliere le rotte sulle quali operare e fissare liberamente le tariffe per il trasporto passeggeri e merci”.

Ponte sullo Stretto – Il Consiglio dei ministri ha approvato la deroga al tetto dei compensi (240mila euro) per dirigenti ed esperti che lavoreranno alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. È una norma fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e che ha suscitato diversi malumori anche all’interno della maggioranza.

Extraprofitti banche – E’ stata la sorpresa di questo cdm, annunciata in conferenza stampa da Salvini: “Il ministro Giorgetti ha portato in Cdm una norma di equità sociale, cioè un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Tutti gli introiti- ha aggiunto il leader della Lega – andranno a due voci: aiuto mutui prima casa, sottoscritti in tempi diversi da quelli attuali, e taglio tasse”. Salvini ha citato l’innalzamento dei tassi della Bce che “ha portato ad un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese”. “Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori”, ha sottolineato il vicepremier. “Quindi in questo gap – ha aggiunto – si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche”. Non è entrato nel merito delle cifre ma, ha detto, “basta guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche per capire che non stiamo parlando di qualche manciata di milioni, ma si può ipotizzare di alcuni miliardi”.

Covid – “E’ stato abrogato l’ultimo divieto reale del Covid”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci alla fine del consiglio dei ministro riferendo l’abrogazione della norma sull’isolamento per i malati di Covid. “L’andamento epidemiologico, i vaccini e i farmaci non rende necessaria questa misura che era ampiamente disattesa. E’ una norma di buon senso, il ministero della salute continuerà ad osservare e se necessario adotterà tutte le misure necessarie” ha concluso Schillaci.

Intercettazioni – Il decreto estende ad una serie di ipotesi di reato di criminalità grave degli strumenti investigativi previsti contro le mafie, e in particolare l’impiego delle intercettazioni anche ambientali. L’obiettivo è rendere più omogeneo il sistema e rafforzare i principali strumenti di contrasto a reati di particolare gravità, come quelli aggravati dal “metodo mafioso“, con finalità di terrorismo, reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e sequestro di persona a scopo di estorsione. Si creano anche archivi digitali inter-distrettuali per la conservazione delle intercettazioni registrate. I luoghi di ascolto restano presso le singole Procure. Compito del Ministero è l’allestimento e la manutenzione delle infrastrutture: i dati restano coperti dal segreto investigativo, nessuno, impegnato nell’allestimento o manutenzione, potrà in alcun modo avere accesso ai dati che non saranno in chiaro.

Piromani – Per il contrasto dei roghi, viene aumentata la pena minima prevista per l’incendio doloso da quattro anni a sei anni di reclusione; per quello colposo da uno a due anni. Si aggiunge una ulteriore circostanza aggravante: si prevede un aumento di pena da un terzo alla metà se il fatto è stato commesso “con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti allo svolgimento di servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi o al fine di trarne profitto per sé o per altri”.

Cassaintegrati Alitalia – È prevista la proroga fino al 31 ottobre prossimo della cigs per i lavoratori della vecchia Alitalia. I sindacati, però, lanciano un allarme “per la modifica degli ammortizzatori sociali per il settore del trasporto aereo che penalizza enormemente i dipendenti dell’ex Alitalia”.

Dieci milioni per la Sicilia – Un Fondo di 10 milioni di euro per il 2023, sarà destinato ai viaggiatori e agli operatori del settore turistico e ricettivo, per il rimborso dei costi sostenuti a causa degli eventi eccezionali in Sicilia, dopo l’incendio all’aeroporto di Catania.

Golden power – Il decreto asset approvato dal consiglio dei ministri contiene anche norme in materia di golden power per monitorare il trasferimento all’estero di tecnologia particolarmente critica, anche quando questo trasferimento avvenga infragruppo. Con le norme si autorizza l’esercizio dei poteri speciali quando gli atti e le operazioni riguardino l’intelligenza artificiale, i macchinari per la produzione di semiconduttori, la cybersicurezza, le tecnologie aerospaziali, di stoccaggio dell’energia, quantistica e nucleare.

Piccoli comuni E’ istituito un fondo dal ministero dei Trasporti per gli investimenti stradali nei piccoli comuni con una dotazione 50 milioni da qui al 2025. Si tratta di risorse destinate ai comuni con meno di 10.000 abitanti. Il contributo complessivamente concesso a ciascun comune può essere al massimo di 150mila euro.

Investimenti esteri – Il governo potrà dichiarare “il preminente interesse strategico nazionale” e nominare un commissario straordinario responsabile della loro realizzazione, puntando così ad accelerare le procedure per i maxiprogetti da almeno un miliardo di euro.

Caro materiali – Il prevede risorse aggiuntive con la bozza che quantifica gli oneri in 156,4 milioni di euro per il 2023, 563,45 milioni di euro nel 2024 e 392,35 milioni di euro nel 2025, ai quali si fa fronte mediante l’utilizzo delle risorse presenti, anche in termini di residui, sul Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.

Granchio Blu – Contro la diffusione del granchio blu a decorrere dal primo agosto 2023 è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento.

Semiconduttori – Arriva un credito d’imposta per le imprese, italiane e non, che effettuano investimenti in progetti di ricerca e sviluppo relativi al settore dei semiconduttori. Il costo stimato dalla bozza ancora provvisoria è di 30 milioni di euro nel 2024 e 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028.

Salta la norma sul 5G Dagli attuali 6 volt/metro si ipotizzava di salire fino a 24. Una scelta non priva di rischi secondo Legambiente. Ma nel testo del decreto asset approvato dal consiglio dei ministri non c’è la norma – presente nella bozza – che prevede l’innalzamento dei limiti delle emissioni elettromagnetiche per il 5G.

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