A Palermo aumentano gli stipendi del sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali. Dal primo settembre il primo cittadino Roberto Lagalla passerà da un’indennità di 7.798 euro al mese a una da 13.800 euro. Il vice sindaco, invece, percepirà 10.350 euro al mese, cioè il 75% dell’indennità del sindaco. Nel capoluogo siciliano, però, l’incarico è ricoperto da Carolina Varchi, che è pure deputata nazionale di Fratelli d’Italia: dal comune non percepisce nulla, incassando solo lo stipendio da parlamentare. Cresce anche la paga per gli assessori, che arriveranno a percepire 8.970 euro ciascuno, pari al 65 per cento dell’indennità del sindaco. Raddoppia il gettone di presenza attribuito ai consiglieri comunali che passa da 1.200 a 2.400 euro.

La delibera che prevede gli aumenti è stata approvata ieri dalla giunta presieduta da Lagalla. L’adeguamento era previsto nella legge di stabilità regionale varata lo scorso anno. Una decisione, quella di aumentare le paghe degli amministratori locali, che nel resto d’Italia era stata decisa dal governo di Mario Draghi nel 2021. Essendo la Sicilia a statuto speciale, però, occorreva una norma regionale, varata con la legge di stabilità. Toccava poi al comune predisporre la delibera, cosa che è stata fatta nei giorni scorsi dal capo di gabinetto Sergio Pollicita, su input dello stesso Lagalla. Come stabilito dall’assessorato regionale alle Autonomie locali e alla funziona pubblica l’indennità prevista per un sindaco metropolitano è uguale a quella del governatore. I costi degli aumenti dovrebbero essere tutti a carico del comune, ma la Regione ha riconosciuto alla città di Palermo un contributo di quasi 200mila euro.

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