Nessun accordo. In autunno, forse. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si era sbilanciato sul raggiungimento di un’intesa con Stellantis entro ferragosto ma l’incontro di ieri si è chiuso con un nulla di fatto e un rinvio a dopo le ferie. In ballo ci sono soldi e posti di lavoro: il raddoppio della produzione in Italia fino alla soglia di un milione di auto (oggi meno della metà ) nell’ambito della transizione verde. Stellantis, come tutte le case automobilistiche e nonostante bilanci gonfi di profitti, di soldi suoi vuole mettercene il meno possibile. E così è continuo mercanteggiare con governi e cancellerie, chi ha di più e offre di più (o possiede più azioni come lo Stato francese), più ottiene. Solo due mesi fa l’amministratore delegato Carlos Tavares (che in Italia si vede di rado) ha inaugurato la gigafactory di Dauvin.

Per l’Italia i lavori ripartiranno dunque il 30 agosto, con un incontro tra il governo e l’azienda, e l’obiettivo di instaurare un tavolo di sistema che punti agli stessi obiettivi. Negli ultimi incontri separati al ministero delle Imprese e del made in Italy, con i sindacati, le Regioni e la filiera, Cgil e Uil si sono rifiutate di prendere atto di eventuali accordi siglati solo tra Stellantis e governo e hanno preteso una “trattativa vera” con l’impresa al tavolo. Da Stellantis è arrivata la disponibilità a proseguire, dopo la pausa estiva, un “cammino, anche con le parti sociali e le organizzazioni di categoria”, come riferito da un portavoce.

Alla riunione con i sindacati, il ministro ha prospettato la possibilità di un’intesa con il gruppo per avviare il percorso e giungere poi, per la fine dell’anno, a un accordo di sistema che guardi al 2030 e all’obbligo europeo di emissioni zero per auto e furgoni nuovi dal 2035, che significa stop ai motori diesel e benzina. Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha evidenziato i tanti dubbi da chiarire: “i tempi inizialmente previsti sono slittati e non è chiaro se l’obiettivo di produrre un milione di auto consideri anche i 300mila veicoli commerciali, ad oggi, già prodotti”. I segretari generali della Cgil, Maurizio Landini, e della Fiom, Michele De Palma, hanno definito “duro” il confronto con il governo e ribadito l’obiettivo di un accordo quadro per il rilancio di tutti gli stabilimenti.

“Dopo 20 anni in cui si sono spenti gli stabilimenti nel nostro paese riprenderemo ad aumentare la produzione italiana di auto e veicoli commerciali”, ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “Stellantis è nata 3 anni fa. Chi era al governo allora cosa ha fatto? Cosa hanno fatto gli altri governi in 10 anni? Nulla”, afferma Urso forse in riferimento anche al compagno di governo Giancarlo Giorgetti, suo predecessore e spesso accusato di inazione dai sindacati.

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