“Mi salvò letteralmente Silvio Berlusconi che in quel momento era presidente del Consiglio”. Clemente Mimun ricorda quando, nel 2011, fu colpito da un ictus che ebbe conseguenze pesanti sulla sua salute. Intervistato dal Corriere della Sera il giornalista, fresco di festeggiamenti per il suo 70° compleanno, spiega: “Venne a trovarmi al Santa Lucia, l’ottimo centro specializzato a Roma nella riabilitazione neurologica. Gli chiesi di sostituirmi: avevo la parte sinistra del corpo paralizzata, la bocca storta, non riuscivo a parlare. Lui parlò con i neurologi e i fisioterapisti, fece una telefonata. Arrivò un computer abilitato alle video-riunioni. Mi disse: ‘Guarirai lavorando, ti chiedo qualità del tg e buoni ascolti’. Devo a lui se sono tornato in buona forma. Non posso più andare in moto… ma non voglio e non devo lamentarmi”. E quando gli viene chiesto se non abbia intenzione di smettere risponde: “Chiuderò bottega quando mi si chiuderanno gli occhi. Non concepisco l’idea dei giardinetti. E nemmeno quella di pontificare nei salotti chic o in quelli televisivi”.
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