Torna la regola, in caso di estinzione anticipata di un prestito, di riavere indietro interamente tutti i costi sostenuti. È quanto previsto nel dl Asset, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo la firma del presidente della Repubblica. In questo modo vengono annullate le restrizioni introdotte dal dl Salva-Infrazioni del 2021, che eliminava questo diritto per i contratti di credito a consumo sottoscritti prima del 25 luglio 2021.

“In caso di estinzioni anticipate dei contratti sottoscritti prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto – si legge nel testo – continuano ad applicarsi, fatte salve le disposizioni del codice civile in materia di indebito oggettivo e di arricchimento senza causa, le disposizioni dell’articolo 125-sexies del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, vigenti alla data della sottoscrizione dei contratti; non sono comunque soggette a riduzione le imposte”. La restituzione dei costi sostenuti in relazione al contratto di credito è comprensiva di interessi e spese, come chiarito dalle sentenze della Corte costituzionale e dalla Corte di giustizia, si legge nella relazione. La marcia indietro è stata anticipata nei giorni scorsi da Fratelli d’Italia che aveva annunciato l’abrogazione attraverso uno dei prossimi provvedimenti.

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