Lo chef Igles Corelli parla al "Quotidiano Nazionale" dell'uso che in cucina si potrebbe fare del crostaceo inviso al governo in quanto killer di cozze e vongole
“Il granchio blu? Certo che è buono, è molto buono. Ha un sapore delicato, ricorda un po’ il nostro granchio”. Così Igles Corelli, chef noto anche come volto di Gambero Rosso Chanel dove conduce il programma ll gusto di Igles, parla dell’uso che in cucina si potrebbe fare del crostaceo inviso al governo in quanto killer di cozze e vongole di cui in un anno è riuscito a dimezzare la produzione italiana. Tra i modi per tentare di debellare il “cinghiale di mare” c’è anche quello di cucinarlo. Ma come? “Abbiamo già studiato alcune ricette” fa sapere Corelli al Quotidiano Nazionale, “abbiamo fatto anche una serie di prove. Il risultato è positivo, se viene utilizzato nella ristorazione può avere un rendimento ottimale. Con il risotto l’abbinamento è perfetto, pensi che c’è chi ci farcisce la pizza. Alcuni pasticceri riescono anche a fare cheesecake con i granchi. Ci sono colleghi – mi riferisco a cuochi stellati d’Italia – che con il granchio creano anche il supplì e piatti che fanno parte dell’alta ristorazione”. E ancora: “Stiamo predisponendo un progetto. Siamo in questo momento in fase embrionale, per trasformare il terrore del mare in un prodotto di punta della cucina. Ci stiamo lavorando in sei, sei chef tra i migliori d’Italia, un progetto che stiamo elaborando con la regione Emilia Romagna”.