di Giorgio Boratto
Chi ha votato destra è ben servito: si sapeva che la destra ha sempre fatto una lotta di classe al rovescio, non poveri contro ricchi, ma al contrario. Ora cosa c’è da lamentarsi? La ricetta della destra è sempre la stessa: fate stare bene i ricchi che poi provvederanno a far star bene tutti. Poi si sa da tempo che non è così: quello che sostiene la destra è falso. Aumentano nel mondo le diseguaglianze e oggi abbiamo il tetto massimo di differenza tra lo stipendio di un Ceo (Amministratore delegato di una azienda) e di un impiegato: oltre 600 volte.
Ma stiamo anche attenti alle medie annunciate sulla crescita economica; ricordano tanto la storiella del pollo di Trilussa, per cui se uno mangiava due polli ed erano in due ad avere fame per la statistica avevano mangiato un pollo a testa…
Per la Oxfam International – confederazione internazionale di organizzazioni no profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo – questo 2023 si preannuncia come il migliore per i miliardari: l’1% più ricco del mondo si è impossessato di quasi i due terzi della ricchezza creata dal 2020 ad oggi. Una quota quasi raddoppiata dell’importo ottenuto dal 99% più povero della popolazione mondiale. La metà inferiore della popolazione adulta del mondo possiede quindi l’uno per cento della ricchezza globale.
La ricchezza accumulata al vertice non arriverà mai verso il basso, con buona pace per l’Italia dei berluschini e dei Fratelli d’Italia; che degli italiani poveri fratelli non sono.
Ci sarebbero le tasse per attutire la differenza economica, ma anche questo per la destra è ritenuta lotta di classe. Lotta di classe tradizionale.