Conclusa l’inchiesta sul Boeing 777, l’aereo della United Airlines che lo scorso dicembre stava precipitando a un minuto dal decollo. Stando al National Transportation Safety Board il volo United 1722, partito da Kahului, Hawaii, e diretto a San Francisco (Stati Uniti) con 271 passeggeri e 10 membri dell’equipaggi, ha perso 412 metri a causa di un errore di comunicazione. “L’incapacità dell’equipaggio di volo di gestire la traiettoria di volo verticale dell’aereo, la velocità e l’assetto del beccheggio è avvenuta a seguito di un errore di comunicazione sull’impostazione del flap desiderato dal capitano durante il decollo”, ha dichiarato l’NTSB, come riportato da Reuters.
Tutta colpa di quel 15 capito dal copilota al posto di 5: da 640 metri il velivolo era arrivato ad appena 228 metri sopra il livello dell’Oceano, facendo scattare gli allarmi dell’imminente impatto. Poteva essere una tragedia, ma il pilota è riuscito a riportare in quota l’aereo e a proseguire per la sua destinazione senza altri problemi. La compagnia aerea ha annunciato: “Non c’è niente di più importante della sicurezza del nostro equipaggio e dei nostri clienti, motivo per cui stiamo attingendo dalla lezione appresa da questo volo per addestrare tutti i piloti United”.