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Michela Murgia, i post sui social di chi l’ha sempre attaccata: da Salvini a Pillon. E molti nei commenti: “Meglio tacere”

Non ci sono solo gli amici, le amiche, i componenti della sua famiglia queer. Da ieri sera, infatti, ai messaggi di Roberto Saviano e di Chiara Tagliaferri, si sono aggiunti quelli di chi, in vita, ha sempre attaccato Michela Murgia, la scrittrice sarda scomparsa ieri sera dopo una lunga malattia. E così, poco dopo mezzanotte, Matteo Salvini ha pubblicato sui social la foto di Murgia, accompagnando l’immagine con un breve testo: “Una preghiera”. Il leader della Lega in passato aveva spesso attaccato l’attivista, sia citandola davanti ai microfoni sia buttandola in pasto ai propri follower con post non esattamente benevoli.

Non si deve stupire il ministro delle Infrastrutture se sotto il suo commiato molte persone gli hanno fatto notare che il silenzio, probabilmente, sarebbe stato più apprezzato. “Falso e cafone, spero ti mandi gli accidenti anche da là”, “sciacallo da quattro rubli”, “stai zitto” e così via.
Poco prima di mezzanotte, invece, l’addio che non ti aspetti, quello dell’ex senatore del Carroccio, Simone Pillon, che soltanto un mese fa aveva criticato lei e le sue posizioni dopo aver dato la notizia di essersi sposata con Lorenzo Terenzi. “Non sapevo che la situazione fosse già compromessa – ha scritto il cofondatore del Family Day – pensavo e speravo ci fosse ancora margine di guarigione. Mi spiace. Non condividevo nulla del tuo pensiero ma avrei voluto continuare a confrontarmi con te, come abbiamo fatto tante volte”. E anche qui, sotto il post, i commenti: “Tu fai parte di quella categoria di persone per cui Gesù Cristo ha speso le parole più dure: i farisei ipocriti“, “lo ricordo il suo post di ‘confronto’. Un attacco becero e volgare. Ma si vergogni“, “si deve avere l’intelligenza di tacere”.

Tra i politici con idee opposte rispetto a Murgia, vanno segnalati anche Daniela Santanchè e Maurizio Lupi. Sia la ministra del Turismo sia il leader di Noi Moderati hanno rimarcato la differenza (culturale, intellettuale) con la scrittrice sarda. “Buon viaggio Michela, la pensavamo in modo diverso, ma spero tu possa ora trovare la pace” ha scritto la prima; “Molte cose ci dividevano da Michela Murgia – è il pensiero di Lupi – ma ora è il momento del dolore per la sua scomparsa e del rispetto per una donna che ha reso la sua malattia un incitamento alla pienezza della vita. Le sue argute provocazioni hanno saputo stimolare riflessioni profonde”.

“Non ho quasi mai condiviso neanche una virgola delle tesi di Michela Murgia ma sono molto dispiaciuto della sua morte. Perché in Italia è così difficile attestarci su elementi minimi di rispetto reciproco? Si può dissentire profondissimamente senza tuttavia detestarsi. RIP, e un pensiero a quanti le hanno voluto bene”. Lo ha scritto su Twitter Daniele Capezzone, ex deputato di Forza Italia e oggi editorialista de La Verità di Maurizio Belpietro.