“Ero al salone del libro e ho letto la prima pagina del Corriere della sera, mi è saltato all’occhio che erano tutti maschi. Non c’era nemmeno una donna”. Nel 2018 Michela Murgia, la scrittrice sarda morta giovedì 10 agosto a 51 anni, aveva spiegato al pubblico della Festa del Fatto Quotidiano a Gattatico, la battaglia intrapresa da qualche settimana contro la stampa maschilista. Una lotta che avrebbe portato avanti e sviluppato nei mesi seguenti, e alla quale avrebbe affiancato la lotta contro il sessismo e il linguaggio discriminatorio presenti in alcuni titoli e articoli di giornale. “Le donne nei luoghi dell’autorevolezza giornalistica – disse a margine del suo intervento alla festa – sono solo il 10%, una disparità che non può essere giustificata con il merito, ma solamente con un pregiudizio. L’opinione pubblica può fare molto, se vogliamo esserci per contare bisognerà contare per esserci”.