La Russia ha lanciato una nuova missione lunare, la prima dopo 47 anni. Il razzo Soyuz che trasporta la sonda Luna-25 è stato lanciato all’1:10 di venerdì 11 agosto dal cosmodromo di Vostochny. La sonda raggiungerà l’orbita lunare tra cinque giorni e lì resterà tra i tre e i sette giorni per scegliere il punto giusto dove atterrare nella zona del polo sud lunare. Secondo una fonte del Roscosmos, l’agenzia prevede l’allunaggio intorno al 21 agosto. La navicella, che resterà sulla Luna per un anno, avrà il compito di “prelevare (campioni) e analizzare il suolo” oltre che “condurre ricerche scientifiche a lungo termine”. Secondo quanto riferito dal direttore dell’agenzia, il generale Yury Borisov, Roscosmos prevede altre missioni lunari nei prossimi anni: Luna-26 nel 2027, Luna- 27 nel 2028 e Luna-28 nel 2030 o più tardi.
Il ritorno alla Luna è un obiettivo ambizioso che la Russia persegue senza la collaborazione dell’Europa, interrotta dopo l’invasione dell’Ucraina. Riportare l’uomo sulla Luna per restarci: era questo l’obiettivo che nel 2015 aveva spinto l’Agenzia Spaziale Europea e la sua omologa russa Roscosmos a unire le forze per mettere in campo una serie di missioni (Luna-25, Luna-26 e Luna-27) volte a verificare le condizioni per la creazione di un insediamento umano permanente sul nostro satellite naturale, realizzando così un sogno bruscamente interrotto negli anni Settanta.