Dall’inizio dell’anno sono 95mila i migranti sbarcati in Italia. Un dato in costante aumento che già oggi segna un record. Come sottolinea Frontex nel suo ultimo report, il totale di sbarchi nei primi 7 mesi del 2023 è il più alto mai registrato dal 2017. E, secondo l’agenzia europea, la pressione migratoria potrebbe aumentare anche nei prossimi mesi.
E gli arrivi continuano incessanti. Nelle ultime ore sono 11 i barchini soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e delle Fiamme gialle per un totale di 420 migranti giunti a Lampedusa. Secondo i dati del Viminale – aggiornati alle 8 del mattino del 10 agosto – sono 94.792 i migranti arrivati sulle coste italiane dal primo gennaio del 2023 (5.634 solo nei primi 10 giorni di agosto). Un numero più che doppio rispetto allo stesso periodo del 2022, quando i migranti sbarcati erano stati 45.178. E ancora molto più distanti dai dati del 2021, con 32.004 migranti arrivati il 7 mesi e 10 giorni. Intanto in termini di accoglienza, attualmente sul territorio italiano sono presenti complessivamente 128.902 immigrati di cui 92.555 in “centri di accoglienza” e 35.075 in quelli Sai (dati del Viminale aggiornati al 31 luglio). La regione con il maggior numero di presenze nelle strutture è la Lombardia (16.232) pari al 13% seguita dall’Emilia-Romagna (12.458) e dal Lazio (11.217). Nonostante il decreto Ong messo in campo dal Governo Meloni, con la stretta alle organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, i numeri quindi parlano di un aumento esponenziale degli arrivi. Tutto questo nel totale silenzio della presidente del Consiglio e del vicepremier Matteo Salvini: dai loro profili social sono ormai sparite le parole sbarchi, clandestini e blocco navale. Ilfattoquotidiano.it lo aveva constatato nel mese di giugno e nelle ultime settimane non è cambiato praticamente nulla.
La rotta del Mediterraneo centrale rimane quella più attiva verso l’Unione europea. Gli 89 mila arrivi segnalati dalle autorità nazionali nei primi sette mesi del 2023 rappresentano il totale più alto su questa rotta dal 2017. Record che viene fuori dal report dell’Agenzia Ue di controllo delle frontiere Frontex. E le prospettive future possono essere anche peggiori. L’aumento della pressione migratoria su questa rotta potrebbe persistere nei prossimi mesi, sottolinea infatti l’agenzia, con i trafficanti che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia in mezzo a una feroce concorrenza tra i gruppi criminali. E le traversate attraverso il Mediterraneo rimangono estremamente pericolose. Secondo i dati dell’Oim (l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), nel solo mese di luglio sono scomparse nel Mediterraneo più di 2.060 persone, la maggior parte lungo la rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia.
Nel resto d’Europa gli arrivi su tutte le altre rotte migratorie hanno registrato invece cali rispetto a un anno fa, che vanno dal 2% sul Mediterraneo occidentale fino al 29% sulla rotta del Mediterraneo orientale. Nel periodo gennaio-luglio, la rotta dei Balcani occidentali – la seconda rotta più attiva con oltre 52.200 rilevamenti – ha registrato un calo del 26%. Il numero di attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito a luglio si è avvicinato a 5.500, portando il totale per i primi sette mesi del 2023 a quasi 27.300. Ciò è più o meno in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso.