La conduttrice racconta l'iter per l'adozione di Caterina: "Le ho spiegato che era una bambina fortunata perché aveva ben due mamme"
“Oggi Caterina ha il mio cognome ed è entrata nell’asse ereditario come Niccolò e Giacomo“. Simona Ventura racconta il lungo percorso verso l’adozione di Caterina, la figlia 17enne. Lo fa in un’intervista al settimanale Grazia. L’adozione risale a quando la conduttrice era una mamma single con i due figli avuti dall’ex marito Stefano Bettarini: “Aveva un mese e mezzo ed era in una casa famiglia perché i suoi genitori non potevano occuparsi di lei. Prima mi è stata data in affido per due anni, poi per altri due, quindi ho ottenuto l’affidamento a tempo indeterminato”.
Simona Ventura spiega di aver voluto procedere anche legalmente all’adozione per tutelare sua figlia affinché le fossero riconosciuti gli stessi diritti dei fratelli: “Una mia cara amica era morta all’improvviso per un aneurisma cerebrale. Ti rendi conto che uno può uscire la mattina e non tornare la sera? Ho cominciato a chiedermi che cosa sarebbe accaduto a Caterina, se fosse capitato lo stesso a me. Il mio avvocato mi disse che, a differenza degli altri due miei figli, lei non sarebbe stata tutelata. Così ho cominciato l’iter dell’adozione speciale per cui avevo i requisiti, perché la bambina è mia parente di secondo grado. Ovviamente ci voleva il benestare dei genitori naturali che, dopo un po’, è arrivato. L’iter è stato lungo, è durato tre-quattro anni, ma non abbiamo mollato mai. Oggi Caterina ha il mio cognome ed è entrata nell’asse ereditario come Niccolò e Giacomo”.
Caterina è stata messa al corrente della propria storia quando aveva 4 anni: “Siccome sono un personaggio pubblico c’era il rischio che lo venisse a sapere in altro modo. Le ho spiegato che era una bambina fortunata perché aveva ben due mamme. I servizi sociali mi hanno aiutata a gestire quello che definiscono l’’iter della conoscenza’. E, per fortuna, Caterina non ha mai avuto un momento di crisi”.