La presenza del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi nelle vicende dell’Arena di Verona si è fatta così ingombrante che anche in Parlamento se ne sono accorti. L’esponente di Fratelli d’Italia ha legato le proprie fortune professionali alle attività dell’Extralirica, ovvero ad Arena di Verona srl, società controllata dal Comune di Verona e dalla Fondazione Arena, che si occupa di organizzare spettacoli rock e pop nell’anfiteatro veneto. Un vero business per il quale Mazzi continua ad avere un occhio di riguardo, al punto da aver benedetto il blitz che a marzo ha permesso alla sovrintendente Cecilia Gasdia (anche lei di Fratelli d’Italia) di nominare il nuovo consiglio di amministrazione di Arena Verona srl (di cui il sottosegretario è stato amministratore delegato finché ha assunto impegni di governo) all’insaputa del sindaco Damiano Tommasi, eletto con il centrosinistra. Quest’ultimo, pur essendo una persona mite e restia ai conflitti, ha deciso di impugnare in tribunale il colpo di mano.
In questo scenario fa la sua irruzione Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, con un’interrogazione al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (anche lui di FdI). L’ha firmata assieme a Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e deputato Avs, e Matteo Orfini, deputato Pd. I tre parlamentari del centrosinistra chiedono che vengano ritirate le deleghe al sottosegretario Mazzi “per evidente opportunità politica”. Oltre agli anni da direttore artistico e amministratore delegato di Extralirica, Zanella, Fratoianni e Orfini ricordano che “Mazzi si è adoperato molto per la riconferma della sovrintendente Gasdia”, avvenuta – ricordano – dopo che il Comune, presidente del Consiglio d’indirizzo di Fondazione Arena, era stato messo in minoranza nel Consiglio stesso”. Mazzi aveva apertamente appoggiato Gasdia, arrivando addirittura ad invitare Tommasi a votarla, trattandosi – a suo dire – della scelta migliore per il bene dell’Arena.
Zanella aggiunge: “Due settimane dopo, la Gasdia, con la modifica dell’assetto del Cda di Arena Verona srl (controllata della Fondazione, che si occupa degli spettacoli di musica rock e pop in Arena) – votato dai membri del Consiglio in quota a ministero, Regione, Camere di Commercio e Cattolica-Generali – è stata nominata presidente anche della società operativa. Modifica avvenuta all’insaputa del sindaco Tommasi”. Commento della parlamentare: “Queste dinamiche non sono consone alla gestione di uno dei teatri stabili più grandi del mondo e il sottosegretario Mazzi, tutt’oggi manager nel settore degli spettacoli dal vivo, è in evidente conflitto di interesse rispetto al ruolo istituzionale che ricopre. Tra l’altro rappresenta anche il presentatore Massimo Giletti, tanto da essere stato convocato dalla procura di Firenze per chiarire dettagli della nota vicenda Baiardo (l’uomo legato ai fratelli Graviano, più volte intervistato da Giletti). Ecco, ci pare davvero inopportuno che Mazzi sia sottosegretario alla Cultura”.
Le capacità organizzative e l’attivismo di Mazzi – che tra le altre cose è stato produttore di Adriano Celentano e direttore del Festival di Sanremo – non sono in discussione. Le sue partecipazioni in società che si occupano di spettacolo sono numerose, anche se molte sono in liquidazione. Oltre ad Arena di Verona srl troviamo le seguenti partecipazioni in essere o pregresse: Ilaria-Edizioni musicali srl di Roma, Music Sport srl di Verona (cancellata nel 2002), Run Multimedia srl di Verona (in liquidazione), Open Mind production srl di Milano (cancellata nel 2015), Cartoons srl di Milano (cancellata nel 2007), Cassiopea Productions srl di Milano, Ciao ragazzi srl di Milano, Nick Service 2000 srl di Milano (cancellata nel 2002), Gianmarco Mazzi & co snc di Verona (in liquidazione dal 2015).
Che a Verona sia ormai guerra aperta tra l’amministrazione di Tommasi e la sovrintendenza Gasdia è evidente a tutti. Il problema sembra essere l’extralirica e il tentativo del Comune di riprenderne il controllo. Il nocciolo del problema è tutto lì: sui concerti pop e rock continuerà ad aleggiare la presenza del sottosegretario o la giunta dell’ex calciatore Tommasi riuscirà a toccare qualche pallone?
Interpellato da ilfattoquotidiano.it il sottosegretario Mazzi replica alle contestazioni che arrivano da sinistra: “Da quando sono sottosegretario per la Cultura svolgo esclusivamente questo impegno, che è totalizzante. Sono una persona seria e responsabile, conosco e seguo rigorosamente le leggi che disciplinano il ruolo istituzionale. Se ho dubbi sulla loro interpretazione mi rivolgo direttamente all’Autorità”. Si tiene alla larga dal blitz sulle nomine di Extralirica, all’insaputa del Comune: “Non conosco la vicenda nello specifico. Il sovrintendente è per statuto l’unico organo di gestione della Fondazione, a sua volta proprietaria al 100 per cento della società strumentale creata per organizzare gli spettacoli musicali e televisivi all’Arena di Verona. Posso solo immaginare che la sovrintendente Gasdia, nell’imminenza di una stagione ormai alle porte, abbia adempiuto all’obbligo urgente di regolarizzare l’operatività della società da cui trae una fondamentale fonte di finanziamento. Nei miei anni l’ammontare dei proventi dell’attività extra-lirica ha superato i 10 milioni di euro”. Mazzi respinge l’accusa di aver sponsorizzato Cecilia Gasdia. “La sovrintendente non ha certo bisogno del mio sostegno. È da più di quarant’anni un’artista d’opera internazionale, una delle più influenti della sua generazione, massima esperta di lirica a livello mondiale. In cinque anni ha risollevato le sorti della Fondazione che era sul baratro del fallimento. Nel 2022 si è aggiudicata il primo premio del ministero della Cultura per il miglior progetto ArtBonus dell’anno sotto la guida di Franceschini, che le ha accordato anche un contributo speciale di 2 milioni e 500mila euro, come riconoscimento per il percorso di risanamento intrapreso e i risultati netti conseguiti”. Nulla scalfisce le certezze di Mazzi, neppure le polemiche che infuriano a Verona. “Che cosa dovrei mai dire, che la Gasdia, in conseguenza della candidatura con FdI nel 2017, non vale niente oppure criticarla perché veronese o per essere donna, l’unica a capo di una Fondazione lirico-sinfonica?”.
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Nella foto in alto | A sinistra il sottosegretario Gianmarco Mazzi, la sovrintendente Cecilia Gasdia e il ministro Sangiuliano; a destra la capogruppo Verdi-Sinistra alla Camera Luana Zanella