Lo sherpa 27enne lascia moglie, 3 figli e la madre. Sui social scoppia la polemica
“Lo sherpa viene curato da una persona mentre tutti gli altri spingono verso la vetta. Il fatto è che non c’è stata un’operazione di salvataggio organizzata, anche se c’erano sherpa e guide alpine sul posto che sarebbero potuti intervenire”, hanno spiegato i creatori della clip Wilhelm Steindl e Philip Flämig. L’uomo, poco dopo, è morto, 3 ragazzi e la mamma. A seguito della diffusione del filmato, la reazione degli utenti sotto il post dei festeggiamenti di Harila, come era prevedibile, non si è fatta attendere. “Senza il filmato del drone, il mondo avrebbe festeggiato questo record ma ora sei tu il perdente che ha lasciato morire un uomo per un record”, ha scritto un utente. Ancora: “Vergognatevi. Questo mondo non ha bisogno di record come questo”.
Harila a questo punto ha spiegato: “(…) Il collo di bottiglia del K2 è un posto pericoloso, ci sono neve e ghiaccio che incombono su di te e cammini su un sentiero estremamente stretto, con la neve che può crollare in qualsiasi momento. All’improvviso Hassan è caduto… All’inizio nessuno si è mosso, probabilmente per lo shock e la paura, poi ci siamo resi conto che era appeso a testa in giù e non era in grado di arrampicarsi da solo. Deve essere caduto da quasi 5 metri. (…) Abbiamo provato a sollevarlo per un’ora e mezza e il mio cameraman è rimasto un’altra ora a prendersi cura di lui. In nessun momento è stato lasciato solo. Quando ci siamo resi conto che per Hassan c’erano tante persone e che avrebbe ricevuto più aiuto abbiamo deciso di proseguire perché troppe persone nel collo di bottiglia avrebbero reso più pericoloso il salvataggio. Credevo che avrebbe ricevuto tutto l’aiuto possibile e che sarebbe stato in grado di scendere“.