“È difficile parlare di lei al passato, così lo farò al futuro“. Ha esordito così Chiara Valerio, scrittrice e amica di Michela Murgia, ai funerali nella chiesa degli Artisti, a Roma, nel breve omaggio che ha tributato alla propria amica. “Mi telefonerà e mi dirà ‘che ne facciamo di questa cosa?’. E io le risponderò: ‘Quello che facciamo sempre, niente'”. Valerio ha suscitato le risate dei presenti, in un discorso profondo, divertente e pieno di nostalgia. “Mi dirà che questo posto è troppo piccolo: ‘Ci hanno sottovalutato e sabotato ancora una volta’. Mi aspetto da lei altre maschere, metamorfosi e soprese; le dirò che è riuscita a far diventare appassionante la parola ‘queer’ quanto ‘resilienza’. Gli inglese hanno tre parole per dire ‘tempo’, cioè time, weather e tense. Siccome lei andrà via prima del tempo, perché non c’è tempo… siccome siamo stati tutti bambini e sappiamo che è difficile coniugare il verbo ‘tense’, diremo che domani ‘pioverà Michela Murgia’, c’è tanto ‘weather’ per tutti noi. Vabbè, Miche’, tutti, tutte e tuttu”.
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