Si terranno oggi nel primo pomeriggio nella Chiesa degli Artisti, a Roma, i funerali di Michela Murgia. La scrittrice è morta giovedì sera a 51 anni dopo una lunga battaglia contro un cancro. Nata nel 1972 a Cabras, in provincia di Oristano, aveva esordito nel 2006 con ‘Il mondo deve sapere’, quindi tra le sue opere più note ‘Accabadora’, ‘Tre ciotole’ e ‘Istruzioni per diventare fascisti‘: il funerale in chiesa è una delle ultime volontà che ha lasciato prima di morire. Ad officiare il rito sarà don Walter Insero, sacerdote amico di giornalisti e scrittori, attori e cantanti; che conosceva bene anche Murgia.
Intanto sui social si è tenuta una sorta di veglia funebre collettiva on line, un omaggio corale e trasversale per la scrittrice e attivista: “Sto piangendo per una persona che non conosco”, si legge in uno dei tantissimi post pubblicati su Twitter, lì dove Michela ha condiviso la determinazione e il dolore, la consapevolezza e la gratitudine, spesso usando come colonna sonora i brani dei coreani Bts. “La scrittrice più libera“, ripetono in tanti. E anche chi non la pensava come lei e chi l’ha sempre osteggiata le dedica un pensiero, una foto, un tweet.
“Ho sempre ammirato la sua intelligenza e il suo coraggio. La sua prematura scomparsa è un danno per la cultura tutta”, scrive su Twitter un uomo che si definisce “di destra”. C’è chi decide di dedicarle una canzone, “perché non lo ha fatto nessuno”. Il brano è “Just like heaven“. “Lascia in tanti di noi un vuoto che non sarà facilmente colmabile“, si legge in un altro commento.
Una donna senza mezzi termini era Michela Murgia, divisiva perchè senza compromessi. Ma ora anche chi non la pensava come lei, chi l’ha criticata, manda messaggi di cordoglio: “Non ero mai d’accordo con te ma piango la tua scomparsa”, è il pensiero di un utente twitter che sintetizza il sentimento di molti che oggi ne
ricordano, pur nella diversità, coraggio, integrità, rettitudine.