Roberto Mancini si è dimesso, non è più il commissario tecnico della Nazionale italiana. Un passo indietro inatteso per l’allenatore marchigiano che solo due anni fa ha portato l’Italia sul tetto d’Europa, con il trionfo a Euro 2020 nella finale contro l’Inghilterra padrona di casa. In una nota, la Figc comunica di “aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri – 12 agosto – nella tarda serata”. La Federazione comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo ct. Tra meno di un mese, infatti, l’Italia sarà impegnata per le qualificazioni a Uefa Euro 2024: il 10 e il 12 settembre contro la Macedonia del Nord e l’Ucraina. Secondo alcune indiscrezioni, per l’allenatore marchigiano sarebbe già pronta una maxi offerta da parte della nazionale dell’Arabia Saudita.
In un post pubblicato sul suo profilo Instagram, l’ex commissario tecnico ha parlato di “scelta personale” e ha ringraziato il presidente federale Gabriele Gravina e tutti i membri della Figc per la fiducia. Nella didascalia della foto, che lo ritrae mentre alza con i giocatori azzurri la coppa di Euro 2020, il tecnico marchigiano scrive: “Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell’Europeo”.
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L’avventura di Mancini sulla panchina azzurra, iniziata nel maggio del 2018, dopo la mancata qualificazione ai Mondiali della squadra guidata da Gian Piero Ventura, si conclude nel modo peggiore. Secondo le indiscrezioni riportate da Libero, a Coverciano negli ultimi giorni erano state registrate delle frizioni con Alberico Evani, che il 4 agosto scorso, a seguito di una riorganizzazione dello staff della Nazionale, ha lasciato gli azzurri ed è stato sostituito da Alberto Bollini nel ruolo di assistente del ct. I dissidi, secondo Libero, sono da ricondurre a un probabile ruolo di Leonardo Bonucci nello staff di Coverciano, seppur questa ricostruzione sia stata smentita dal diretto interessato. Sempre il 4 agosto, appena nove giorni fa, Mancini era stato nominato coordinatore delle nazionali Under–20 e Under–21.
Si interrompe bruscamente, quindi, il percorso di Mancini. In questi cinque anni, esclusa la dolorosa mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar, ha raggiunto traguardi importanti con il gruppo azzurro. Oltre al trionfo agli ultimi Europei, l’ex ct ha ottenuto il record assoluto d’imbattibilità ai campionati europei, con 40 risultati utili consecutivi, quello di vittorie consecutive, undici, superando Vittorio Pozzo, e il più ampio scarto di reti di sempre in una gara di qualificazione agli Europei, con il 9-1 contro l’Armenia. Ma soprattutto, la grande eredità di Roberto Mancini è l’investimento fatto sui giovani. Sono più di 40 i calciatori fatti esordire in Nazionale durante la sua gestione, molti dei quali under 25. Da Zaniolo a Bastoni, da Raspadori a Tonali, fino ad arrivare ai più recenti Gnonto, Frattesi e il giovane oriundo Retegui. Sarà interessante vedere se il prossimo commissario tecnico manterrà questo approccio, che nell’ultimo periodo è costato qualche critica a Mancini, o se opterà per un gruppo squadra con più esperienza.
Nel frattempo, è partito il toto nomi per il successore. Sul taccuino del presidente della Figc Gravina, ci sono alcuni nomi affascinanti: Luciano Spalletti, fresco di scudetto con il Napoli, è senza panchina. Così come Antonio Conte. Quello dell’allenatore pugliese, libero dopo aver chiuso il rapporto con il Tottenham, sarebbe un clamoroso ritorno. Infine, sullo sfondo anche l’idea Massimiliano Allegri: sul tecnico toscano, sotto contratto con la Juventus, si erano diffuse alcune voci nelle ultime settimane riguardo un interessamento da parte di Coverciano.