Si chiamava Celine Frei Matzohl e aveva 21 anni: i carabinieri l’hanno trovata senza vita, in un bagno di sangue, nell’appartamento del suo ex a Silandro, in provincia di Bolzano. È stato lui, Omer Cim, di origini turche, secondo le prime ipotesi, a ucciderla a coltellate. Poi si è dato alla fuga. Si tratta dell’ennesimo femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno, il settantreesimo per la precisione. Il terzo in Trentino dopo le due donne uccise a Rovereto.
Cim è stato bloccato mentre stava fuggendo in direzione dell’Austria. I carabinieri lo hanno cercato, inseguito e rintracciato (anche grazie a un elicottero) a Passo Resia, a una quindicina di chilometri dalla frontiera e a circa 50 minuti da Silandro. L’uomo era al volante della sua Ford Fiesta e stava percorrendo delle strade secondarie. Per bloccarlo i carabinieri hanno dovuto sparare alle gomme dell’auto che è andata fuori strada. Cim è stato fermato con l’accusa di omicidio. Sono molte le domande alle quali dovrà rispondere, a partire dal movente, ma al momento non ha rilasciato dichiarazioni agli inquirenti. L’uomo apparirà davanti al giudice per le indagini preliminari mercoledì, per l’udienza di convalida del fermo. Lo stesso giorno sarà eseguita l’autopsia che potrà chiarire, almeno in parte, quanto è accaduto: l’ora e la causa della morte, se la 21enne ha cercato di difendersi, quale sia stata la coltellata fatale.
La vittima era originaria Corces, una piccola località della val Venosta, a un chilometro dal luogo dell’omicidio. Sono stati i genitori di Matzohl a lanciare l’allarme: sabato 12 agosto, non vedendola rientrare, ne hanno denunciato la scomparsa presentandosi in caserma. Dopo poche ore di ricerche, gli investigatori sono arrivati a casa dell’ex fidanzato, un appartamento al secondo piano di un condominio in via Molini, a Silandro, dove hanno trovato il corpo senza vita della giovane.
Il corpo di Celine Frei Matzohl – secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine – era “dilaniato dalle ferite”, inferte con un’arma da taglio: l’assassino l’avrebbe colpita più volte e con violenza in varie parti del corpo. Mentre i militari dell’Arma erano sulle tracce di Cim, prendendolo poi a un passo dal confine, i colleghi hanno proceduto ai rilievi del caso nell’appartamento dell’uomo, nel pieno centro di quella che in tedesco è chiamata Schlanders ma che tutti in Italia conoscono come Silandro.
Tanti i dubbi ancora da chiarire: da quanto tempo il cadavere della 21enne giaceva in quella casa? Perché aveva deciso di andare lì? C’è stata portata con la violenza o con l’astuzia? È stato un “ultimo appuntamento”? Sul caso indaga la procura di Bolzano.
La giovane vittima era conosciuta a Silandro. Lavorava come collaboratrice in un hotel della zona e in passato aveva lavorato anche al consorzio agrario locale. “Siamo sotto shock – dice il sindaco di Silandro Dieter Pinggera – Ancora non riusciamo a credere a quello che è successo”. “Credo sia la prima volta che succede qualcosa del genere nella nostra comunità, io personalmente non ricordo in tutta la mia vita di aver saputo di un omicidio”.