“I risparmiatori truffati dalle banche non hanno ottenuto 340 milioni di euro in più di rimborsi, ne hanno persi 200 che sarebbero spettati loro di diritto per legge”. Enrico Cappelletti, deputato del Movimento Cinque Stelle, vede ancora il bicchiere mezzo vuoto nell’annosa vicenda di chi si è visto bruciare i risparmi di una vita a causa di una gestione degli istituti di credito che in alcuni casi è già stata punita penalmente. Con il mese di agosto è scaduto il termine concesso per la comunicazione del cambio di Iban, a pena esclusione, da parte di chi richiede la nuova tranche di rimborsi. Attraverso un voto parlamentare si è arrivati ad un ristoro pari al 40% delle somme che sono andate perdute. Ma le associazioni, a cominciare da Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza, non si arrendono. Il portavoce Luigi Ugone: “Abbiamo ricevuto messaggi che ci invitavano ad abbassare i toni, a stare calmi. Noi invece i toni li alziamo perché è stato ignorato il nostro emendamento che chiedeva il completo trasferimento dei 540 milioni di euro rimasti nel Fir, il Fondo Indennizzo Risparmiatori”.
L’onorevole Cappelletti ricostruisce che cosa è accaduto: “È stato il governo Conte 1 a stanziare 1,5 miliardi per i risparmiatori che si sono visti rimborsare il 30 per cento delle somme perse. Poi erano avanzati questi 540 milioni che avrebbero dovuto andare a tutti gli ex clienti di Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Cariferrara, Carichieti e Banca Etruria”. Invece? “La percentuale è stata portata solo dal 30 al 40 per cento, in una parola sono scomparsi 200 milioni di euro, che lo Stato si è trattenuto e adesso non si sa come verranno impiegati. È una situazione che grida vendetta”. Il parlamentare Cinque Stelle ricorda che nella legge di bilancio 2023 era stato inserito un emendamento governativo: “Il centrodestra, che adesso rivendica il merito della nuova fetta del 10 per cento distribuita, in realtà a dicembre voleva azzerare tutti i 540 milioni di euro, destinandoli ad altre voci. Soltanto grazie all’intervento nostro e di alcune associazioni si è riusciti a bloccarli. Anzi, a febbraio è stato respinto un mio ordine del giorno a favore della distribuzione totale della parte rimasta ai risparmiatori. In quella occasione maggioranza e governo votarono contro i truffati”.
Dal centrodestra sono venute dichiarazioni dissonanti. Ad esempio, il deputato vicentino Pierantonio Zanettin di Forza Italia ha rivendicato il proprio ruolo nell’incremento del 10 per cento della percentuale di risarcimento. “Lo considero anche un successo personale, poiché l’aumento dell’indennizzo era stato l’impegno forse più solenne che avevo assunto nei confronti dei miei concittadini nella scorsa campagna elettorale, facendone tra l’altro oggetto di spot elettorali e interventi mediatici”. Replica di Cappelletti e della senatrice Barbara Guidolin: “Peccato che in campagna elettorale la presidente Giorgia Meloni si fosse impegnata a dare ai risparmiatori tutto quanto era stato assegnato loro dal governo Conte, anche i 200 milioni scomparsi”.