La Banca centrale russa ha convocato una riunione fuori programma del Consiglio di amministrazione per domani per decidere un nuovo intervento sui tassi al fine di cercare di fermare la caduta del rublo. Negli ultimi 3 mesi la valuta russa ha perso circa il 30% nei confronti di euro e dollaro. Il rublo aveva toccato un minimo l’11 marzo del 2022, qualche settimana dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, raggiungendo una rapporto di 134 rubli per ogni dollaro (oggi 101). Dopo gli interventi della banca centrale la valuta russa si era via via rafforzata, fino a 54 rubli per un dollaro, nel giugno del 2022.
A Mosca governo e banca centrale si contrappongono sulle ragioni del deprezzamento. Il consigliere economico del Cremlino Maxim Oreshkin ha accusato la banca centrale di aver contribuito al calo allentando la sua politica monetaria. Viceversa la governatrice della Banca di Russia Elvira Nabiullina indica nel peggioramento dei surplus di bilancio (e quindi anche di un effetto delle sanzioni che mirano a ridurre l’export) come la ragione principale della debolezza del rublo. La banca centrale ha comunque più volte ribadito che al momento non vede alcuna minaccia alla stabilità finanziaria dalla discesa del rublo e che si riserva la possibilità di alzare nuovamente i tassi (misura che tende a rafforzare il cambio di una moneta). Le ultime previsioni sulla crescita dell’economia russa nel 2023 sono state positive.