Il busto è piegato sulle ginocchia, il sorriso è liberatorio, l’impresa tanto a lungo attesa è stata finalmente completata. Alla terza occasione Jannik Sinner vince il suo primo titolo Masters 1000 in carriera, scrivendo un pezzo di storia del tennis italiano. Lo fa a Toronto, superando il tennista australiano Alex De Minaur con il punteggio di 6-4 6-1. Quattro anno dopo il successo a Montecarlo di Fabio Fognini, un italiano torna a trionfare a questo livello. Per Sinner si tratta del secondo titolo in questo 2023 e dell’ottavo in carriera, sicuramente il più importante. Un exploit che gli regala anche il proprio best ranking con la sesta posizione mondiale. Matteo Berrettini è eguagliato. Niente da fare per Alex De Minaur, sempre battuto nei quattro precedenti prima di questa finale. Il sogno di riportare l’Australia al titolo in un Masters 1000 dopo 20 anni (Hewitt a Indian Wells nel 2003) è durato appena un set.
Matteo Berrettini, Andy Murray, Gael Monfils, Tommy Paul e Alex Minaur. È questo il percorso, tutt’altro che agevole, che ha dovuto superare l’altoatesino per regalare al tennis italiano il primo Masters 1000 sul cemento. Una settimana intensa conclusa da un diritto in rete di De Minaur e da un secondo set di assoluto dominio, dopo un primo parziale altalenante e vissuto su continui break e contro-break. Addirittura cinque, due per De Minaur e tre per Sinner. A fare la differenza per l’azzurro è stata la maggiore potenza nei colpi, una grande solidità in risposta e anche una certa esperienza. Preziosi infatti si sono rivelate le due precedenti finali perse contro Hubert Hurkacz e Daniil Medvedev, entrambi a Miami, tra il 2021 e il 2023. Un bagaglio che mancava al 24enne australiano, alla prima finale in un Masters 1000 in carriera.
E ora? L’essere riuscito a spezzare il tabù 1000 potrebbe avere un effetto trascinante per Jannik Sinner. Un momento spartiacque per aprire un nuovo capitolo della carriera, con altre prospettive e aspettative. A cominciare dai prossimi Us Open, al via tra due settimane. Il titolo di Toronto ha lanciato infatti un messaggio chiaro a tutto il circuito: per l’ultimo Slam della stagione non ci sono soltanto Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Daniil Medvedev e Casper Ruud. La fiducia di Sinner non è mai stata così alta, così come la confidenza sul cemento, ormai eletto definitivamente a superficie preferita. Un anno fa poi a Flushing Meadows l’azzurro andò a un punto dall’eliminare il futuro campione del torneo Carlos Alcaraz nei quarti di finale. Una delusione che a molti ha lasciato in sospeso anche una domanda: chissà cosa sarebbe successo se quel match point fosse stato sfruttato? Insomma, a New York c’è grande voglia di riscatto, ma prima l’appuntamento è a Cincinnati, per un altro 1000 che potrebbe regalare nuove pagine da raccontare. Sinner è stato sorteggiato dalla parte di Nole (possibile incrocio ai quarti) ed esordirà contro uno tra Dusan Lajovic e Francisco Cerundolo.
Il ranking infine. Come detto in precedenza Sinner è ora sesto, a soli 365 punti da un record assoluto per il tennis italiano: il n. 4 al mondo di Adriano Panatta, datato 1976. Una posizione che nessun tennista azzurro ha mai più saputo raggiungere. Intanto però un obiettivo è stato di fatto centrato, anche se non ancora ufficialmente. Con questi 1000 punti acquisiti l’accesso alle prossime Atp Finals di Torino non è più in dubbio. Era il primo pensiero di questo 2023.