“Vuoi giocare con mia moglie? Per noi è un piacere. Si gioca in spiaggia dove si può. Solo persone pulite ed educate, consapevoli che non è Natale e non è un regalo. Saremo verso gli scogli, solo per chi è realmente interessato”. Recita così l’annuncio sul sito di incontri. Il titoletto? “Isola d’Elba spiaggia Acquarilli oggi per singoli”. Sulla mappa dell’Elba la spiaggetta di Acquarilli, vicino a Capoliveri, compare come una piccola insenatura incastonata nell’alta scogliera e delimitata da faraglioni. E’ la meta dei vacanzieri che vogliono nuotare in acqua cristallina e sdraiarsi al sole a pelle completamente nuda, ma è anche un angolo di paradiso per il gioco erotico di coppie e singoli. E per i cuckold, quelli che amano guardare gli altri fare sesso.
Quando chiediamo informazioni alla gente del posto, dalla vicina Lacona, gli elbani sorridono: “Sapete che è un a spiaggia naturista?”. “Certo. Come ci si arriva?”. Le indicazioni sono precise: il dislivello è di 100 metri. Bisogna percorrere dalla strada principale un sentiero sterrato nella vegetazione in discesa ripida con un tratto finale terribilmente scosceso. Meglio indossare scarpe da trekking ed essere un po’ allenati. Poi portarsi almeno da bere e una felpa, perché sul posto l’ombra arriva presto e non ci sono servizi. Ma esiste un’alternativa. La via del mare. Da percorrere anche con le ciabattine infradito. Proviamo allora a chiamare un numero di telefono di affitto barche e ci risponde Davide, comasco che sull’isola gestisce la Bad Boats (non è un refuso): “Non c’è problema, vi do dieci minuti e vi porto. Sappiate però che non torno prima delle sette”. In effetti la barca del comasco impiega pochi minuti a raggiungere il posto e a scaricarci fin quasi a riva, con gli zainetti coi cellulari in alto in equilibrio sui sassi argentati del fondale. Ma prima di andarsene specifica: “Io davvero non so nulla di ciò che succede lì, so solo che oggi la spiaggia è come tutta l’isola, un posto per famiglie. I tempi della movida trasgressiva all’Elba sono finiti da vent’anni”.
Eppure gli annunci sono tutti recenti: “Buongiorno, io e la mia compagna saremo alla spiaggia di Acquarilli di sicuro venerdì 9 giugno, cerco info e perché no, magari visita di qualche bel bull bsx”. Gli utenti delle community si scambiano esperienze: “A me è capitato diverse volte a dire il vero e con qualche coppia ci siamo organizzati per darci appuntamento direttamente in spiaggia cercando di riconoscerci. Poi come viene viene, se c’è attrazione e feeling …”, scrive un lui di coppia. Risponde un altro: “Il gioco della ‘caccia al tesoro’ lo abbiamo fatto anche noi ed è stato molto eccitante”.
Ma dove sono queste coppie scambiste? La spiaggetta è incantevole. Poco affollata. Uomini e donne, singoli e accompagnati, italiani e stranieri in gran parte tatuati (ma chi non lo è?) se ne stanno sulla ghiaia dormicchiando. Chi legge, chi mangia un frutto, chi guarda il panorama. Poco più in là ci sono alcune famiglie che si sono portate faticosamente l’ombrellone. Ma dove si consuma questo gioco erotico? Tutto tace. Solo il rumore della risacca. Nuotando da un capo all’altro della baia gli unici esseri vitali sono i gabbiani. Si dorme e basta. Nel frattempo arriva la maledetta ombra che inghiotte tutto. Ci spostiamo e ci rispostiamo. Fa freddo e sono solo le sei del pomeriggio. “Sai che ti dico? Io salgo dal sentiero con le ciabatte, ci provo, tu torni via mare”.
La salita è davvero impervia ma solo per il primo tratto. Tutt’intorno ci sono arbusti, cespugli e piante. Poi diventa più dolce e agevole. In cima la sorpresa è mozzafiato. In uno spiazzo fra le rocce, dopo mezz’ora di ‘arrampicata’, appare il chiosco ricavato da una vecchia roulotte. E’ uno spazio esteso fra alberi e rocce con bancali e cuscini, sedie riciclate e sdraio. Una sorta di Paese delle Meraviglie dove qua e là spuntano vecchi telefoni, un cavallino a dondolo, bottiglie e oggetti vintage recuperati, vinili, peluche, un manichino, un ventilatore e una tv. Ci sono persino due simpatici bidet usati come vasi di piante grasse.
Gianluca, il gestore dell’inusuale bar in cima alla spiaggetta naturista di Aquarilli ci ha messo due anni a trasformare quest’area da parcheggio a luogo di aperitivo e ora già dal tramonto è pieno di gente. Non solo di naturisti che salgono dalla spiaggia ma di turisti che prediligono la vista di luoghi selvatici e incontaminati alle comodità del bar nel centro di Porto Azzurro o di Capoliveri. “Ho cominciato a vendere drink con un ovetto e da lì ho trasformato la zona fino a farla diventare ciò che è oggi, un gioiello nella natura”, racconta.
Mentre l’Avvelenata di Guccini ci riporta indietro nel tempo e la bandiera di Cuba sventola sullo stradone, Francesco, un assiduo frequentatore del posto, ci svela i segreti della spiaggia vista dall’alto, con l’immancabile accento toscano: “Vede? Solo òmini fino alla tenda rossa. Poi coppie e òmini fino a quegli scogli e in ultimo le famiglie in vacanza”. “Ma scusi, come si deduce lo scambismo in spiaggia da una tenda rossa e da qualche scoglio inanimato? Risponde sicuro: “E’ al calar della sera che la spiaggia si anima. Quando arriva l’ombra. Singoli, coppie, guardoni appostati. Mica mettono la segnaletica. Certe cose le sappiamo noi isolani. Si fidi”.
A confermare che esiste una faccia diversa dell’isola interviene un suo amico, l’elbano Roberto Fois, che fa il manager ma suona anche in una pop band e vorrebbe piazzarsi al festival “The great tribute show” per fare da supporter alla Jovaband tribute di Ferragosto: “A luglio e agosto è tutto finto sull’isola. Anche la spiaggia di Acquarilli ha frequentazioni diverse dal solito. Chi non trova spazio altrove ci viene per fare il bagno e basta, è logico. Ma questa non è la sua identità reale, è un’immagine costruita per il turismo”.
Insomma, gli scambisti ci sono o non ci sono? Il lato oscuro e trasgressivo dell’isola che si legge negli annunci esiste per davvero? Mentre rifletto sul fatto che vent’anni fa l’Elba era un’isola piena di movida e ora, a detta della gente del posto, è un’isola per famiglie dove ci sono solo camping, hotel e ristoranti e i locali dove tirar mattino si contano sulle dita di una mano mi viene in mente che ho lasciato il mio accompagnatore in spiaggia. Lo ritroverò più tardi, infreddolito e bagnato senza ciabatte, dopo essersi calato fino alla vita in mare per salire sulla barca di ritorno. Guardando giù, mentre mi allontano sulle note di una canzone dei Simple Minds che mi precipita negli ‘80, la spiaggia sembra vuota nel buio. Tranne per quei due bagliori che dall’alto sembrano segnali in codice: compaiono e spariscono. La tenda è ancora lì. Vedo un paio di coppie scendere. Il gestore di Acquarilli Bar fa un sorriso. Decisamente, non è il caso di tornare giù.