Cronaca

Da Lourdes a Trevignano, le apparizioni di Maria e i giudizi della Chiesa sulla loro attendibilità. Bergoglio scettico su Medjugorje

Lourdes, Fatima e Medjugorje. I luoghi delle apparizioni mariane costituiscono una meta privilegiata per i pellegrini di tutto il mondo. La Chiesa cattolica ha riconosciuto le diciotto apparizioni avvenute a Lourdes, nel 1858, a santa Bernadette Soubirous e le sei avvenute a Fatima, nel 1917, ai santi Francisco e Jacinta Marto, scomparsi prematuramente, e a suor Lúcia dos Santos, morta nel 2005 e di cui è in corso la causa di beatificazione. Le apparizioni portoghesi sono legate anche al famoso segreto di Fatima diviso in tre parti. Le prime due hanno ispirato Papa Francesco a consacrare, il 25 marzo 2022, al Cuore immacolato di Maria sia la Russia, come chiesto proprio dalla Madonna, che l’Ucraina, ovvero i due Paesi in guerra.

Nella terza parte, invece, svelata durante il Grande Giubileo del 2000, san Giovanni Paolo II ha visto la profezia dell’attentato da lui subito, il 13 maggio 1981, per mano di Ali Agca. “Chi legge con attenzione il testo del cosiddetto terzo segreto di Fatima, – commentò all’epoca della sua pubblicazione l’allora cardinale Joseph Ratzinger – resterà presumibilmente deluso o meravigliato dopo tutte le speculazioni che sono state fatte. Vediamo qui raffigurata in un’istantanea e con un linguaggio simbolico di difficile decifrazione la Chiesa dei martiri del secolo ormai trascorso. Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato”.

Sulle presunte apparizioni di Medjugorje, che avverrebbero dal 24 giugno 1981 a sei veggenti, resta, invece, il forte scetticismo della Chiesa, nonostante i risultati della Commissione internazionale di inchiesta istituita, nel 2010, da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Un lavoro durato quattro anni e consegnato, nel 2014, a Francesco, ma ufficialmente ancora segretato. Benché sia emerso che l’organismo ha ritenuto vere le prime sette apparizioni mariane che sarebbero avvenute dal 24 giugno al 3 luglio 1981, sospendendo il giudizio su quelle successive.

Bergoglio ha sempre manifestato il suo totale scetticismo sulle apparizioni di Medjugorje: “La Madonna è madre non è un capo ufficio della posta per inviare messaggi tutti i giorni”. E ha spiegato: “Sul problema di Medjugorje Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c’erano anche altri cardinali, teologi e specialisti lì. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni – non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro”. Nel 2019 Francesco ha autorizzato i pellegrinaggi nella località della Bosnia Erzegovina. Non che i fedeli non vi si recassero già prima nonostante il divieto ufficiale della Chiesa. Ma il Papa ha fatto sua proprio l’indicazione della Commissione Ruini che si era espressa quasi all’unanimità affinché fossero rimossi i divieti dei pellegrinaggi a Medjugorje.

Poiché il fenomeno sarebbe tuttora in corso, secondo quanto affermano i presunti veggenti, è difficile prevedere quando la Chiesa si esprimerà ufficialmente sulla veridicità delle prime o di tutte le apparizioni. Nel 2018 Francesco ha nominato un visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis. “Si tratta – come ha spiegato il Vaticano – di un incarico esclusivamente pastorale”. “La missione del visitatore apostolico – ha precisato la Santa Sede – ha la finalità di assicurare un accompagnamento stabile e continuo della comunità parrocchiale di Medjugorje e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, le cui esigenze richiedono una peculiare attenzione”. Il primo a svolgere questo incarico è stato monsignor Henryk Hoser, arcivescovo-vescovo emerito di Warszawa-Praga, in Polonia, scomparso nel 2021. Gli è, poi, succeduto il nunzio apostolico Aldo Cavalli.

È significativo, inoltre, che l’ultimo dogma della Chiesa cattolica riguarda proprio la Madonna. Si tratta dell’assunzione al cielo in anima e corpo della Madre di Gesù proclamato da Pio XII, il 1 novembre 1950, con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus. La solennità dell’assunzione viene celebrata nel cuore dell’estate, il 15 agosto. Francesco ha ricordato che “il poeta Dante definisce la Vergine Maria ‘umile e alta più che creatura’. È bello pensare che la creatura più umile e alta della storia, la prima a conquistare i cieli con tutta sé stessa, in anima e corpo, trascorse la vita per lo più tra le mura domestiche, nell’ordinarietà, nell’umiltà. Le giornate della Piena di grazia non ebbero molto di eclatante. Si susseguirono spesso uguali, nel silenzio: all’esterno, nulla di straordinario. Ma lo sguardo di Dio è sempre rimasto su di lei, ammirato della sua umiltà, della sua disponibilità, della bellezza del suo cuore mai sfiorato dal peccato”.

Recentemente, le apparizioni mariane sono tornate a far discutere con la vicenda, a tratti abbastanza grottesca, di Trevignano Romano. Secondo la presunta veggente, Gisella Cardia, la Madonna apparirebbe, piangerebbe sangue, parlerebbe e moltiplicherebbe perfino il cibo, gli gnocchi, la pizza e il coniglio. La donna, il cui vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla, in passato è stata condannata a due anni di reclusione, con pena sospesa, per bancarotta fraudolenta. Monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana, diocesi di cui fa parte Trevignano Romano, ha affidato a una commissione di esperti l’incarico di studiare le presunte apparizioni. “È bene sottolineare – ha precisato la diocesi – che i tempi necessari ad un serio esame dei presunti fenomeni, richiede ponderatezza e vari passaggi, non certamente legati alla velocità dell’informazione mediatica”. Ma la vicenda non promette nulla di buono.

Twitter: @FrancescoGrana