Le vittime di Gerald Ridsdale non sono 71, ma 72. Ed è per questo che l’ex prete australiano, in carcere dal 1994 per 193 condanne per abusi sessuali su bambini tra il 1961 e il 1988, vedrà la sua pena allungarsi da 39 a 40 anni. Dodici mesi in più, per una nuova molestia sessuale, comminati dalla Ballarat Magistrates Court. È stato lo stesso Ridsdale, lo scorso giugno, a dichiararsi colpevole di aver aggredito un ragazzino di 13 anni mentre lavorava in una scuola cattolica di Horsham, nel 1987.
L’ex prete è apparso in tribunale in collegamento video da un letto dell’ospedale della prigione in cui è detenuto. Ha tenuto gli occhi chiusi per tutta l’udienza. Durante i suoi 29 anni da sacerdote, Ridsdale è stato spostato tra 16 incarichi ecclesiastici diversi, in chiese e scuole del Victoria, il suo stato natale. Nel 2017, un’inchiesta governativa sugli abusi sessuali su minori ha rilevato che i suoi frequenti trasferimenti erano la prova che la Chiesa copriva i suoi crimini. L’inchiesta ha scoperto che il defunto cardinale australiano George Pell (condannato in primo e secondo grado per “gravi reati sessuali” su minori ma poi prosciolto), che nel 2014 è diventato il terzo ecclesiastico di più alto grado in Vaticano, era a conoscenza degli abusi di Ridsdale già prima dell’arresto.
In evidenza una foto del funerale del cardinale australiano George Pell