Da sette anni la Germania finanzia il Campo della Pace. Uno scambio tra giovani italiani e tedeschi per conoscere Sant’Anna di Stazzema e capire come mai, nel 2012, la Procura di Stoccarda abbia archiviato il processo agli ufficiali delle SS che ordinarono la strage di 560 civili, di cui 130 bambini, nel paesino versiliese, all’alba del 12 agosto del 1944. È proprio dalla rabbia dei cittadini di Stoccarda per la decisione dei giudici che nasce il Campo della Pace. All’indomani dell’archiviazione, infatti, gli abitanti della città della Germania sudoccidentale, guidati dall’Associazione Die Anstifter (Gli istigatori), scesero in piazza una volta al mese, per un intero anno, per protestare contro la decisione della Procura. Il processo non fu riaperto ma gli Anstifter, con le associazioni LpB, NFJW e Initiative Lern-und Gedenkort Hotel Silber, hanno ottenuto che il ministero degli Affari Esteri tedesco e lo stato federato del Baden-Württemberg pagassero uno scambio culturale per i giovani. È nato così nel 2017 il Campo che da allora, ogni anno, consente a una ventina di ragazzi, tra italiani e tedeschi, di trascorrere 11 giorni a Sant’Anna di Stazzema in estate, incontrare i superstiti, per poi, in autunno, ritrovarsi a Stoccarda quattro giorni e lì affrontare il capitolo più recente, la mancata elaborazione delle responsabilità. “Ho sempre saputo di quello che i tedeschi avevano fatto a molte minoranze in altri Paesi ma non sapevo che avessero fatto massacri contro i civili italiani e nei villaggi”, racconta al Fattoquotidiano.it Finn Rusche, 17 anni, di Amburgo. È rimasto colpito soprattutto dal superstite Enio Mancini, il piccolo, allora aveva sei anni, risparmiato da un SS che sparò in aria. “Ha superato il suo odio. Fare trekking lungo la linea gotica è stato intenso”.
È stata l’insegnante di tedesco a parlare del Campo della Pace a Vittoria Bernacchi, 17 anni, di Lucca, studentessa all’istituto tecnico economico con indirizzo linguistico. “Siccome mio nonno era un partigiano, e non l’ho conosciuto, è stata un’esperienza utile anche per essere più vicina a lui. L’incontro con i superstiti – racconta la ragazza al Fatto.it – è stato per me la cosa migliore, soprattutto Adele e Mario (Adele Pardini e Mario Marsili, ndr) perché l’hanno vissuto in prima persona. Mi interessava anche vedere come hanno affrontato questa cosa i ragazzi tedeschi, cosa gli hanno detto i loro nonni. Da quello che ho capito c’è stato molto silenzio”. Sul rapporto tra generazioni si è interrogata anche Emilia Stohr, 18 anni, di Wannweil, vicino Tubinga. “Avendo conosciuto non solo la superstite Adele ma anche suo figlio e suo nipote, ho l’impressione che questo trauma vada trasferito anche alle generazioni seguenti”. I ragazzi hanno avuto anche del tempo libero per socializzare. “Anche fare nuove amicizie soprattutto con persone di altre culture è stata una parte importante”, aggiunge al Fattoquotidiano.it Giovanni Brussi, 18 anni, di Firenze, studente di un istituto tecnico a indirizzo informatico.
Il Campo della Pace è solo una delle iniziative che portano a Sant’Anna tanti ragazzi. “Nel 2022, sono state ben 221 le scolaresche che, con circa 10mila studenti, hanno visitato il nostro paese ed il Museo”, ha detto durante le celebrazioni per il settantanovesimo anniversario Umberto Mancini, presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna.
A puntare sulle nuove generazioni è sempre stato Enrico Pieri, il superstite, scomparso due anni fa, al quale le SS uccisero l’intera famiglia davanti agli occhi, mentre lui, 10 anni, era nascosto nel sottoscala. A lui è dedicata la nuova graphic novel di Irene Lupi, per ora stampata solo in tedesco a spese del Baden-Württemberg, ma che il Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema pubblicherà anche in italiano. Il testimone di Enrico è stato raccolto da una sua amica, la biologa tedesca Petra Quintini, 55 anni, anima volontaria del Campo della Pace. “Nel 2012 ho conosciuto i superstiti. Ero piena di vergogna per questa non giustizia. Ero arrabbiata. Ci hanno abbracciati e ci hanno detto ‘grazie che siete venuti’. Questa cosa mi ha cambiato la vita. Dal 2012 vengo cinque o sei volte all’anno a Sant’Anna. La cosa che possiamo fare noi tedeschi per alleviare questo processo della non giustizia è portare i giovani a Sant’Anna. L’idea di Pieri era di portare ragazzi insieme italiani e tedeschi” spiega al Fatto.it Quintini. Che ricorda già l’appuntamento per il prossimo anno. “Il Campo della Pace 2024 sarà dal 3 al 14 agosto. Possiamo già accogliere le candidature – dice – accompagnate da una lettera di motivazione o un disegno o una riflessione o un breve video, da inviare a incontrogiovanisantanna@gmail.com”.