Sono a tutto campo le indagini per risalire all’identità dell’uomo, di circa 50-60 anni, il cui corpo è stato recuperato ieri al largo in mezzo al mare tra Fiumicino e Fregene. Il cranio presentava una frattura compatibile con il contatto con un corpo contundente, un dettaglio che fa propendere per l’esclusione della morte per cause naturali.
Gli investigatori dei carabinieri, oltre che sull’esame del Dna dell’uomo, il cui cadavere è stato segnalato da un diportista che ha dato l’allarme alla Capitaneria di Porto, si sono concentrati anche su un tatuaggio sul braccio e sul logo di una discoteca del Testaccio, sequestrata alla criminalità nel 2013, stampato sulla maglietta che indossava. Elementi che potrebbero portare all’identificazione della persona.
Nella zona negli ultimi giorni non risultano denunce di persone scomparse, compatibili con le caratteristiche dell’ignoto cadavere. Le indagini sono coordinate dalla procura di Civitavecchia, che ha disposto l’autopsia per mercoledì pomeriggio. Da un primo esame autoptico nei polmoni non c’era acqua elemento che, in assenza di altri riscontri, farebbe ipotizzare che la morte è sopraggiunta per cause diverse dall’annegamento e che qualcuno potrebbe essersi disfatto del cadavere gettandolo in acqua da una barca.