Tre barchini approdati a Pantelleria, arrivi incessanti a Lampedusa dove, da mezzanotte, sono stati 277 i nuovi migranti registrati: viaggiavano su sette barchini soccorsi nel Canale di Sicilia dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Nell’hotspot dell’isola gli ospiti sono oltre 1.800: 586 sono stati trasferiti in mattinata sul traghetto di linea per Porto Empedocle. Nella stessa cittadina marinara a pochi chilometri da Agrigento, dopo le tensioni degli scorsi giorni, si prova a tornare alla normalità con trasferimenti in pullman verso le altre regioni italiane (Piemonte, Umbria, Campania e Lombardia). Tutto questo mentre il sindaco di Ancona protesta contro i nuovi trasferimenti nella sua città e mentre sul molo sbarcano i 106 migranti soccorsi dalla nave Humanity 1 dell’Ong United4Rescue.

È solo la cronaca del 16 agosto, un giorno come tanti del 2023: da inizio anno sono 101.386 i migranti sbarcati in Italia. Un dato non solo estremamente superiore a quello degli anni precedenti (105mila in un intero anno nel 2022, 67mila nel 2021, 34mila nel 2020), ma in linea con il record storico mai registrato in Italia: quello del 2016 quando gli arrivi in tutto l’anno furono 181.436 e alla guida del governo c’era Matteo Renzi. Eppure il flusso continuo non raggiunge i tg, di emergenza non si parla e l’esecutivo di Giorgia Meloni sembra addirittura soddisfatto, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi pronto a dichiarare che “i primi effetti dell’applicazione del decreto Cutro ci incoraggiano a continuare su questa linea”.

Tornando ai numeri pubblicati dal Viminale, dall’inizio dell’anno sono 101.386 i migranti sbarcati sulle coste italiane (dato aggiornato alle 8 del mattino del 16 agosto). Per trovare numeri simili bisogna ritornare al 2017 quando, però, in tutto l’anno sbarcarono in Italia un totale di 119.310 migranti: un numero che – visto il trend – dovrebbe essere facilmente superato già nei prossimi giorni. I numeri del 2023, invece, sono in linea con quelli del 2016, l’anno del record storico italiano di sbarchi. Era l’anno dell’accordo dell’Unione europea con la Turchia: una firma che ha segnato il brusco calo della rotta balcanica a tutto discapito degli arrivi dal Mediterraneo centrale. Così nel 2016 sono stati registrati in Italia 181.436 arrivi dal Mediterraneo.

Osservano i dati emerge che dal primo gennaio 2016 al 31 agosto dello stesso anno, gli arrivi sulle coste siciliane furono 115.068. Come già detto, nel 2023 fino alle 8 del mattino del 16 agosto sono stati registrati già 101.386 migranti sbarcati, 12.239 solo nella prima metà del mese. Mancando ancora 15 giorni alla fine di agosto è evidente come i dati del 2023 e quelli del 2016 siano molto simili, quasi identici. Se il trend dovesse essere confermato (Frontex parla addirittura di una pressione migratoria che potrebbe aumentare nei prossimi mesi) il 2023 si candida a essere l’anno del record storico, spodestando il 2016, presidente del Consiglio Matteo Renzi. Era un anno, quello, in cui riecheggiava l’eco delle martellanti richieste di “blocco navale” da parte di Giorgia Meloni, ai tempi leader di un “piccolo” partito di opposizione. Ad affiancarla c’era l’attuale vicepremier Matteo Salvini che sui social attaccava costantemente governo e maggioranza. Oggi, invece, da parte loro il totale silenzio: dai loro profili social sono ormai sparite le parole sbarchi, clandestini e blocco navale.

E il governo sembra non fare caso i numeri record. “Il decreto Cutro sta funzionando”, diceva a Ferragosto il ministro dell’Interno Piantedosi in un’intervista al Messaggero. Quello stesso decreto che vietava i salvataggi multipli della navi Ong, per limitarne l’azione: oggi sono le stesse autorità italiane a chiedere alle Ong di effettuare più interventi di salvataggio. “Quel che sta accadendo è la riprova che non abbiamo mai avuto pregiudizi“, ha aggiunto il capo del Viminale che torna a parlare anche di potenziamento del sistema di espulsioni. Non solo, promette nuove “risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di CPR, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere”. Tanti annunci, difficili da mettere in pratica, mentre gli sbarchi a Lampedusa e nelle coste siciliane proseguono incessanti con ritmi e numeri da anno record.

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