Era il 2018 quando, alla vigila del voto delle politiche, Matteo Salvini prometteva a gran voce di tagliare le accise sui carburanti se fosse arrivato al governo. “Non possiamo avere la benzina più cara d’Europa“, diceva all’epoca in un video in cui sottolineava che non è possibile far pagare “una tassa di 80 anni fa”. Da allora sono passati solo cinque anni, i prezzi dei carburanti non si sono abbassati, anzi, e il leader della Lega siede nell’esecutivo. Eppure il prezzo dei carburanti sta pesando sempre di più sulle famiglie. Ai distributori, infatti, si continuano a pagare anche le accise, e anche lo sconto di 30 centesimi al litro introdotto dal governo Draghi non è stato prorogato. L’esecutivo ha imposto l’esposizione dei cartelli con i prezzi medi che però, secondo i gestori delle pompe “è inutile e rischia di essere controproducente”. Il risultato? Dal 1° agosto, cioè da quando è in vigore l’obbligo, i costi sono solo aumentati.
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