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Michela Murgia e gli insulti sui social, parla Cathy La Torre: “Non mangiava, vomitava e diceva: ‘Colpa dei troppi attacchi’. Porterò avanti le sue cause”

Per anni Michela Murgia è stata oggetto di insulti di ogni tipo sui social: un odio che le è valso un forte malessere ma anche la voglia di combattere per vie diverse da quella penale. A parlare dei fascicoli giudiziari e delle battaglie più intime è l'attivista, avvocata e amica Cathy La Torre

di F. Q.

Sono migliaia gli insulti e gli epiteti sessisti con cui sconosciuti e personaggi noti hanno bersagliato Michela Murgia nel corso degli anni. Sarebbe addirittura bello poter dire che lo facevano per le sue posizioni politiche, ma la realtà è che l’odio di cui era vittima si aggrappava all’aspetto fisico della scrittrice, o al suo genere, molto raramente alle idee espresse. Ad assistere Michela Murgia nelle cause per diffamazione è stata l’amica avvocata e attivista Cathy La Torre, che in un’intervista al Corriere della Sera definisce le battaglie combattute insieme contro l’odio un “esperimento giuridico”. “Nel 2019”, racconta, “decidemmo insieme che non potevamo più ingoiare e basta. Bisognava rispondere in sede giudiziaria. Non con querele penali, bensì per via civile. Perché Michela ed io eravamo convinte che il reato di diffamazione sarebbe da depenalizzare e non dovrebbe intasare i tribunali penali che si occupano di reati più gravi. Meglio agire per via civile con forme di giustizia riparativa ovvero attraverso richiesta di risarcimento danni e richiesta di scuse”, spiega. La maggior parte dei casi sono stati quindi risolti in sede di mediazione civile con richieste di scuse e risarcimenti. “Michela ha partecipato a molte mediazioni e ogni volta si stupiva di come i tentativi di giustificazione fossero sempre gli stessi- racconta l’avvocata – ‘Non avevo capito non volevo offendere…’. Abbiamo decine di lettere di scuse in cui odiatori e odiatrici si pentivano, ma solo quando si trattava di dover mettere mano al portafoglio”.

“Chiedo scusa alla signora Michela Murgia per le offese pubblicate su Facebook il 18 luglio 2019, non era mia intenzione offenderla, perché fino ad una settimana fa non conoscevo nemmeno la sua persona”, si legge in una di queste lettere, mostrate da La Torre ai giornalisti del Corriere. “Mi sono lasciata trasportare da un clima sbagliato in un momento di vulnerabilità”, prosegue, “ho capito che non sono in grado di gestire Facebook”. E, per quanto le cause siano state, come racconta ancora La Torre “vinte tutte, e con risarcimenti altissimi per cause di questo tipo”, gli insulti lasciavano anche effetti intangibili difficilmente quantificabili. “Cercavo di tenerla lontana dalla lettura degli insulti ma ti immagini contenere Michela Murgia? Talvolta li leggeva di notte quando non potevo fermarla. Il 2021 fu terribile. Fu insultata per aver criticato la scelta di nominare il generale Figliuolo alla guida della campagna vaccinale, addirittura per le opinioni su Battiato”.

Michela Murgia non era immune alle conseguenze psicologiche di un tale accanimento: “Ricordo che nel 2021 aveva iniziato a perdere peso, quando andavamo a cena non mangiava e vomitava spesso. Le dicevo di continuo: ‘Devi farti visitare’ e lei mi rispondeva: ‘È psicosomatico!’ Riconduceva il malessere, il vomitare, l’inappetenza, all’odio e agli attacchi social”. Presto ha purtroppo scoperto che c’entrava anche un tumore; ma non per questo la sofferenza psicosomatica era meno reale.

Alcune delle sentenze che la riguardavano, spiega La Torre, erano “bellissime” nel senso della valutazione del “suo peso professionale e intellettuale, del suo seguito”. Tra le tante quella contro Matteo Salvini, nel quale il giudice scrive che di un “mero e deliberato attacco all’onore e alla reputazione della sig.ra Murgia” e motiva la condanna precisando che “la volgarità del commento in questione è portatrice di una valenza obiettivamente denigratoria, che non può in alcun modo risultare coperta dall’ombrello del diritto di critica”.

Ora, annuncia l’amica e avvocata, “porteremo avanti le cause rimaste in sospeso e ne inizieremo altre per le quali Michela ci aveva dato già l’ok. Comunque saranno i suoi eredi a decidere ma io sono sicura che vorranno andare avanti”.

Michela Murgia e gli insulti sui social, parla Cathy La Torre: “Non mangiava, vomitava e diceva: ‘Colpa dei troppi attacchi’. Porterò avanti le sue cause”
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