Ci sono voluti duecento carabinieri, due elicotteri dell’Arma e una decina di cacciatori per catturare Sacha Chang. Quarantotto ore di caccia all’uomo nei boschi piemontesi della Val Corsaglia, per rintracciare il 21enne olandese accusato di aver ucciso a coltellate il padre e un amico di famiglia a Montaldo Mondovì, in provincia di Cuneo. Probabilmente senza cibo, il giovane è fuggito per due giorni dai militari e dai cani molecolari che ne seguivano le tracce tra la vegetazione fitta, dormendo all’addiaccio in territorio impervio, con indosso solo un paio di pantaloni corti e una maglietta. È stato trovano vicino a una chiesetta nel bosco, la Cappella di San Bernardo, a 1351 metri d’altezza: dormiva nudo su una panchina, non lontano dall’abitato di Torre di Mondovì, ancora sporco di sangue. Non ha opposto resistenza, sfinito dalla fuga. Dopo i controlli sanitari, è stato trasportato in caserma.

Il duplice delitto ha scosso profondamente Montaldo Mondovì. Poco più di 500 residenti, 800 metri di altitudine, negli anni il paese si è affermato come meta ambita per i turisti stranieri in cerca di tranquillità e amanti della natura, soprattutto olandesi. Per questo Sacha Chang si trovava in Piemonte con il padre, Haring Chainfa Chang di 65 anni, per una vacanza. Erano ospiti da Lambert Ter Horst, il connazionale 59enne proprietario della casa dove alloggiavano. Aveva comprato qualche anno fa una casa a due piani all’ingresso del paese. La voleva arricchire con una piscina. E proprio un operaio impegnato nel cantiere ha trovato il suo cadavere.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Sacha Chang, ha prima accoltellato il padre, forse al termine di un litigio. Poi, con la stessa arma, ha assalito l’amico di famiglia. Il duplice omicida si è poi disfatto del coltello, ritrovato in strada, ed è fuggito verso i boschi. I carabinieri hanno diffuso la foto del ricercato invitando alla massima attenzione tutti gli abitanti di Montaldo e dei paesi vicini. La paura era tanta tra le istituzioni locali. Tanto che il comune di Roburent, a pochi chilometri dalla villetta teatro del duplice omicidio, aveva annullato, un festival musicale, “onde evitare situazioni di pericolo”. “Non sono stati ritrovati per il momento documenti che possano confermare problemi di salute mentale per Chang”, hanno spiegato i militari dell’Arma, commentando le notizie circolate riguardo alle condizioni psichiche del duplice omicida.

Per la cattura di Sacha Chang è stato impiegato anche un gruppo di cacciatori. Uno di questi ha raccontato, in un video pubblicato da L’Unione Monregalese: “Una decina di cacciatori si sono aggiunti ai carabinieri. I boschi non avevano zone particolarmente impervie, ma l’area di ricerca era molto estesa, l’abbiamo battuta a rastrello e alla fine il ragazzo è stato trovato, nei pressi di una cappella: dormiva”. “Sono stato informato dal prefetto Fabrizia Triolo della cattura del fuggitivo Sacha Chang. Sono rimasto in contatto per tutto questo tempo con il sindaco di Montaldo Mondovì, Giovanni Balbo, al quale ho rinnovato la vicinanza di tutti i cittadini”, ha dichiarato Luca Robaldo, presidente della provincia di Cuneo, esprimendo apprezzamento per il lavoro delle forze dell’ordine coinvolte nella ricerca e nelle indagini.

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