Tonnellate e tonnellate di granchi blu. È quello che si stanno trovando davanti i pescatori delle coste italiane, in particolare del Delta del Po. Lì, infatti, la specie aliena in Italia e originaria della costa orientale degli Stati Uniti, sta mandando in crisi il settore dell’acquacoltura, in particolare quello delle vongole veraci che nella zona sono considerate un’eccellenza ittica.
“Con le sue chele riesce a rompere le reti, e quindi è un danno economico per i pescatori – spiega Giacomo Pandini, acquacoltore e assessore con delega all’ambiente del comune di Goro, in provincia di Ferrara – Inoltre mangiando le vongole, le cozze, le ostriche, i gamberetti e avendo cominciato a mangiare anche le orate, il nostro futuro è spacciato“.
Il granchio blu, almeno in parte, può sì essere venduto. Ma, spiega Riccardo Conventi, pescatore con la giusta licenza per poterlo pescare “non hanno un grande prezzo”. Inoltre ha un mercato limitato in Italia, in quanto poco conosciuto. Il problema maggiore, però, riguarda proprio il mercato delle vongole: “Due anni fa son state vendute 12mila tonnellate di vongole a Goro – racconta Pandini – l’anno scorso 10mila tonnellate. E quest’anno la produzione si è dimezzata”. Il prossimo anno? “Non sappiamo quanto sarà, molto probabilmente la produzione sarà azzerata“, dice rassegnato.
La richiesta degli addetti ai lavori è rivolta principalmente alle istituzioni. “In futuro 1700 nuclei familiari che sono addetti all’acquacoltura non avendo più reddito si troveranno in difficoltà. Servono degli indennizzi per aiutarci o una maniera per raccogliere il granchio”.
Anche Mauro Finotello, presidente della cooperativa Rosa dei Venti di Goro e assessore con delega alla pesca non nasconde la sua preoccupazione. “Il granchio blu praticamente ha fermato la produzione di 6000/7000 persone. Stiamo provando di tutto per vedere se riusciamo a smaltirlo. Purtroppo ce ne sono tutti e la laguna è piena – spiega – Ora ne smaltiamo 9-10 tonnellate al giorno ma è come prendere un cucchiaio per vuotare il mare”. Per Finotello è “un’emergenza a tutti gli effetti”, perché “non riusciamo più a seminare”, dato che “il granchio mangia tutto”. “È una catastrofe – spiega, parlando di una raccolta futura di vongole “molto minore” – Abbiamo del prodotto fino alla prima di settembre, poi la cooperativa verrà messa in standby o chiusa”.
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Granchio blu, anche Bonaccini (dopo Zaia) chiede lo stato d’emergenza: “Danni all’ambiente e all’economia”

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