Per la prima volta dal 2008, anno particolarmente nefasto, la ricchezza globale è diminuita. Lo segnala l’annuale rapporto Credit Suisse, che quest’anno, dopo il fallimento della banca dei ricchi per antonomasia e l’acquisizione da parte del concorrente, è diventato il rapporto Ubs- Credit Suisse. A livello globale il numero di milionari è sceso di 3,5 milioni, a 59 milioni di individui. Con la notevole eccezione della Russia, dove nonostante l’impatto delle sanzioni, sono “nati” 56 nuovi milionari. Nel giro di 12 mesi dai portafogli globali sono spariti 11.300 miliardi di dollari, soprattutto da quelli delle famiglie nordamericane ed europee. Non che la cosa sorprenda visto che quello passato è stato un anno particolarmente nefasto per i mercati finanziari con tutti gli asset, dalle azioni ai titoli di stato, contemporaneamente in calo. Per gli europei ci si è messo anche il peggioramento del cambio euro/dollaro, l’inflazione ha fatto il resto. La ricchezza globale viene calcolata ora in 454mila miliardi di dollari, il 2,4% in meno del 2021. Facciamocene una ragione: secondo il rapporto la ricchezza è destinata a salire del 38% neri prossimi 5 anni per raggiungere i 629miliardi di dollari nel 2027, i milionari diventeranno 86 milioni, gli ultra milionari 372mila.
I patrimoni degli europei valgono 104mila miliardi dopo essere scesi di 3.700 miliardi, il 3,4%. La ricchezza degli statunitensi si è ridotta del 5,4% a 151mila miliardi. Quella cinese è calata dell’1,7% e si attesta ora a 84mila miliardi. L’incremento più forte è stato invece in Sud America (+ 18,6%) a 32.700 miliardi. Veniamo a noi, noi italiani. È andata malino, anche perché la Spagna ci ha superati quanto a ricchezza mediana (il valore di mezzo tra la metà più ricca e la metà più povera). In Italia è scesa di 7mila dollari a 107mila e 300 dollari, in Spagna è salita di 170 euro ed è ora a 107mila e 500 euro. in Italia ci sono 1milione e 353mila persone con ricchezze che superano il milione di dollari, 121mila in meno dell’anno prima. Sono il 2% dei milionari globali, la cui fetta più consistente è costituita dagli statunitensi (38%), seguiti dai cinesi (11%), francesi e giapponesi (5%) e tedeschi (4%). I supericchi (patrimoni dai 50 milioni in su) sono per lo più americani, cinesi e tedeschi ma subito dopo spuntano indiani, canadesi e russi. Oltre all’ammontare complessivo della ricchezza conta naturalmente come è distribuita. A livello globale l’1% più benestante possiede 3 volte la ricchezza di 4,6 miliardi di persone che ricadono nelle fasce medie e povere. In Italia l’1% più ricco della popolazione detiene il 23% del totale. Meno che in Germania (30%) ma più che in Francia (21%), Spagna (22%) o Inghilterra (20,7%). Negli Stati Uniti si arriva al 34% e in Cina al 31% mentre in India e in Brasile addirittura al 41 e al 48%.