Se il generale Vannacci avesse studiato, si sarebbe evitato questa bufera
C’è un disagio diffuso e una grande incapacità di metabolizzare alcuni cambiamenti sociali: la crescente visibilità delle persone Lgbt+, ad esempio. O la presenza di culture e etnie diverse, all’interno del nostro Paese. A destra lo chiamano conservatorismo. E a volte tale inadeguatezza si traduce in carta stampata. Come quella sperperata – “gli alberi si vendicheranno” (cit.) – per la pubblicazione del libro del tale generaleVannacci, fino a ieri sconosciuto alla maggioranza dell’opinione pubblica. Analizziamolo insieme.
“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione”, troviamo in una delle pagine del libro. Piccolo spoiler: lo sappiamo già. Abbiamo approfondito il concetto di norma e lo abbiamo trovato opprimente, svilente e sicuramente violento.
Perché nell’Italia di oggi è purtroppo normale il gender gap, ad esempio. È normale, ahinoi, che qualche maschio cresciuto a pane e patriarcato uccida la propria ex compagna perché questa lo ha lasciato. Succede una volta ogni tre giorni e si chiama femminicidio. Dati del Viminale, non certo di Non una di meno.
In Italia è normale odiare e discriminare le persone non solo per il loro orientamento sessuale, ma anche per la loro identità di genere, per il colore della pelle, per la fede diversa, per la disabilità… e l’elenco non si esaurisce qui. Ma se questa consuetudine all’odio e alla discriminazione è la norma, ebbene, come comunità Lgbt+ dovremmo rivendicare con orgoglio di non rientrare nella “normalità” che essa descrive.
Non pago, il generale ci porta le prove della nostra anormalità. Scomodando la natura «[…] che a tutti gli esseri sani “normali” concede di riprodursi». Bene, qui andrebbe superato un grande malinteso. Nato in qualche mente poco avvezza alla complessità e diffuso – al pari di un virus – in altre coscienze, per lo più tragicamente eterosessuali riguardo a questo tema. Andando per punti.
1. Sappiamo benissimo che due persone dello stesso sesso non possono riprodursi. In camera da letto facciamo due cose: dormiamo, il più delle volte; oppure facciamo sesso/l’amore (con somma gioia). Ma no, non proviamo a metter su gravidanze. Sarà che abbiamo avuto giovamento dalle lezioni di biologia, a scuola?
2. In verità siamo perfettamente in grado di riprodurci: abbiamo gameti e organi sessuali. Alcuni e alcune di noi fanno figli “alla vecchia maniera”. Altri e altre usano la gestazione per altri o la PMA. Sempre con le nostre cellule. E forse con una consapevolezza maggiore, rispetto ad altre situazioni.
3.La natura è una concettualizzazione umana. Talmente scivolosa e mutevole, che tutte le volte che si prova a tirarla in mezzo si cade in contraddizione. È naturale il cancro, ad esempio. Nessuna specie animale, invece, si connette al web. Nei cavallucci marini a portare avanti la gravidanza è il maschio. Alcune rane cambiano sesso. I moscerini della frutta hanno comportamenti omosessuali. Ma, appunto, se usassi la natura per giustificare l’omosessualità dovrei accontentarmi di ronzare attorno alle mele marce (Barbara Gallavotti docet).
4. Eterosessualità, fecondità e capacità genitoriale non sono un tutt’uno. Poi siamo felici per chi riesce a essere allo stesso tempo etero, prolifico e pure un buon genitore. Ma non è sempre così. Qualche parametro può venire a mancare.
Se il nostro generale avesse avuto cognizione di tutto questo, e bisogna studiare per capire tale complessità, si sarebbe risparmiato la bufera mediatica nel quale è finito. E del quale è unico responsabile. Con buona pace di quella stampa sovranista e di destra che si sta sbracciando, sui social, per ricordarci che in Italia esiste il diritto di parola, tuonando contro la censura.
Altro spoiler: il generale Vannacci non è stato mai censurato. Il suo libro è in vendita e può continuare a proferire le sue dichiarazioni bislacche. Non siamo certo nell’Ungheria di Orban (alleato della presidente Meloni) che ha fatto leggi che vietano i libri (quelli Lgbt+, nello specifico)! Ma quel diritto di parola ne prevede un altro, altrettanto fondamentale: il diritto di critica. Altrimenti si cade nel gioco di quel “pensiero unico” che a destra hanno sempre contestato, mi pare.
Ad ogni modo, le dichiarazioni del generale sono già state oggetto di prese di distanza da parte dell’esercito stesso. E il ministro Crosetto – che non mi pare venga in harness a marciare ai Pride – ha dichiarato: «Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione».
Aggiungo io: e offendono donne, persone Lgbt+, migranti, ecc. Ed è la ragione per cui oggi se ne parla. Perché sono parole che possono fare del male. Rifletterei su questo.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "La nostra risoluzione contiene ragioni e proposte per realizzare una vera difesa comune e riafferma la nostra critica e la nostra proposta di radicale revisione del piano di von der Leyen, che favorisce la corsa al riamo dei singoli Stati". Lo ha detto Peppe Provenzano in aula alla Camera.
"Siamo pronti a una discussione seria sulla sicurezza ma la denuncia del rischio armare i nazionalismi abbiamo il dovere di farla", ha sottolineato il deputato e responsabile Esteri del Pd, che tra l'altro ha parlato della situazione in Medio oriente: "La rottura di Israele della tregua con i raid contro la Palestina non e' solo un dramma ma è un crimine di guerra, sono morti oltre 130 bambini e lei presidente Meloni ha espresso preoccupazione. Preoccupazione? Quell'atto merita la condanna più ferma e netta".
Roma, 19 mar. (Adnkronos/Labitalia) - L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un nuovo strumento per i cittadini. Si tratta del domicilio digitale speciale che permette di ricevere direttamente via Pec (Posta elettronica certificata) atti, comunicazioni e notifiche fiscali, incluse le cartelle dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Una rivoluzione silenziosa ma strategica, pensata per le persone fisiche, i professionisti non iscritti ad albi e gli enti di diritto privato non registrati, che ora potranno scegliere il proprio indirizzo digitale per ricevere tutta la corrispondenza fiscale in modo certo, sicuro e tracciabile". A dirlo Ivan Meo, di Immobiliare.it.
Se si è proprietari di uno o più immobili è fondamentale: un avviso di liquidazione Imu, una notifica di accertamento, o anche solo una richiesta di documentazione possono arrivare via posta o non arrivare affatto. Con il domicilio digitale: si ricevono subito gli avvisi dell’Agenzia, senza ritardi; si ha la tracciabilità completa delle comunicazioni; si può conservare tutto in formato digitale; si evitano i problemi per notifiche non ricevute (e relativi sanzioni e interessi); si è sempre aggiornati anche sulle eventuali irregolarità fiscali.
Attivare questo servizio è semplice e gratuito. Bastano tre passaggi: accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate con Spid, Cie o Cns. Si va alla sezione dedicata al 'domicilio digitale speciale' e si inserisce la Pec personale (o altro servizio di recapito certificato qualificato). Una volta indicata la Pec, si riceverà nella stessa casella un codice di validazione, utile a confermare la scelta. In futuro si potrà anche modificare o revocare l’indirizzo in autonomia.
E' possibile indicare una sola Pec, che non deve già essere associata ad altri soggetti. L’indirizzo comunicato sarà valido sia per l’Agenzia delle Entrate, sia per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Con questo nuovo servizio si potrà ricevere tutti gli atti fiscali, compresi: avvisi e provvedimenti che richiedono notifica legale, comunicazioni senza obbligo di notifica, ma rilevanti; cartelle di pagamento e altri atti della riscossione; comunicazioni sui carichi affidati dagli enti creditori.
Il nuovo domicilio digitale è rivolto a: persone fisiche (cioè tutti i cittadini); professionisti non iscritti ad albi o elenchi ufficiali; enti di diritto privato non registrati nel Registro Imprese. Restano, invece, esclusi i soggetti che devono avere obbligatoriamente una Pec iscritta in Ini-Pec, come imprese e professionisti iscritti ad albi.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Questo non è un tempo ordinario. È molto più di 'un tempo non facile', come lo ha definito lei, presidente Meloni. La storia ci ha messo dinanzi a scelte che potremmo definire 'ricostruttive'. Ma nel suo intervento non ho rintracciato l’eco di una consapevolezza di questo 'salto d’epoca'. Ha riempito il suo discorso della consueta retorica autocelebrativa. Ci aspettavamo, al contrario, un poco di autocritica. Perché lei ha chiaramente fallito se il ruolo che aveva disegnato per se stessa era quello del pontiere. Le parti che voleva unire non fanno che allontanarsi e questo è il tempo delle scelte, della chiarezza. Anche lei pensa che l’Unione europea sia nata col solo scopo di 'truffare gli Stati Uniti d’America’?. Crede lei che i dazi del 200% sul nostro vino siano un fatto positivo per la nostra economia? Prenda posizione, ritrovi il coraggio che aveva quando sedeva tra i banchi dell'opposizione". Lo ha affermato Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Faccia qualcosa -aggiunto- anziché attendere che la furia di questo tempo si plachi. Non accadrà senza il nostro protagonismo. E nostro vuol dire dell’Europa. Di quell’Unione certo imperfetta ma essenziale che abbiamo contribuito a fondare. Che oggi ha bisogno di una difesa comune – espressione che lei si rifiuta di pronunciare per non irritare il suo alleato di governo, ma senza la quale ci ritroveremo completamente esposti alle insidie del nuovo disordine mondiale".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Viviamo un momento storico drammatico, che richiede a chiunque abbia responsabilità politiche e istituzionali senso di responsabilità. Bene perciò il sostegno incrollabile che il governo ha sempre mostrato nei confronti dell’Ucraina. E bene la capacità della presidente Meloni di portare sulla sua linea anche chi nutriva dubbi”. Lo ha affermato Mara Carfagna, deputata di Noi moderati-Centro popolare, intervenendo alal Camera nella discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue.
“Occorre arrivare ad una pace giusta e duratura –ha aggiunto- e l'unico modo per farlo è pretendere garanzie di sicurezza che scoraggino la Russia da future aggressioni. Il Governo italiano può giocare un ruolo importante in questo".
Palermo, 19 mar. (Adnkronos) - Sono riprese all'alba di oggi le ricerche, con le motovedette della Guardia costiera e Guardia di Finanza, delle decine di dispersi del naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia. Si parla di circa 40 persone. Martedì sera le motovedette hanno portato a Lampedusa i 10 superstiti e i sei cadaveri recuperati al largo dell'isolotto di Lampione.
I 10 superstiti in queste ore vengono sentiti dalla Polizia. Si tratta di uomini, tutti giovanissimi. Sono stati portati all'hotspot di Lampedusa.
"Ieri abbiamo accolto in hotspot i 10 superstiti del naufragio. L'imbarcazione era partita dalla Tunisia e si tratta di persone provenienti dall'Africa subsahariana. Hanno riposato tutta la notte, sono tutti in buone condizioni di salute e dopo le procedure di identificazione forniremo loro un ulteriore supporto psicologico con la nostra equipe multidisciplinare". A dirlo è Cristina Palma, vice direttore dell'hotspot di Lampedusa gestito dalla Croce Rossa italiana.
Il naufragio è avvenuto ieri sera a largo dell'isola. Secondo i primi racconti sull'imbarcazione ci sarebbero state 56 persone: 10 sono sopravvissute, sei i corpi senza vita portati a Lampedusa e sono ancora in corso le ricerche di 40 dispersi. I migranti erano partiti da Sfax, in Tunisia.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Ieri è successa una cosa enorme in Senato. La Presidente Meloni ha deciso di NON rispondere alle mie domande su intelligenza artificiale, bollette, immigrazione. E sapete perché lo ha fatto? Lo ha spiegato lei: perché non vuole fare pubblicità al mio libro". Lo scrive Matteo Renzi sui social.
"Che Giorgia Meloni sia terrorizzata dal contenuto de L’influencer ormai è chiaro: sono l’unico che ha il coraggio di dire la verità su di lei. E dunque è preoccupata che la gente legga i contenuti del libro. Ma cosa c’entra questo con il fatto che un Premier in Parlamento rifiuti di confrontarsi con le opposizioni? -prosegue- È clamoroso che dopo mesi di lontananza dal Senato, lei venga in Aula e dica: no, a Renzi non rispondo, se no faccio pubblicità al suo libro. Questo modo di fare secondo me significa solo due cose. La prima è che Giorgia ha paura del libro, e su questo la capisco bene. La seconda è che Giorgia non sa cosa dire in questa fase di caos mondiale. E questo è molto più grave".
Milano, 19 mar. (Adnkronos) - La Procura di Milano insiste, davanti ai giudici del Riesame, sulla richiesta di arresti domiciliari per Enrico Pazzali, presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano tra gli indagati dell'inchiesta sul presunto dossieraggio che riguarda la società Equalize. La pubblica accusa insiste per le misure nei confronti di altre 11 posizioni, mentre rinuncia a chiedere il carcere per l'esperto informatico Nunzio Samuele Calamucci e gli altri hacker Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli.
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Dario Accolla
Attivista e scrittore
Società - 18 Agosto 2023
Se il generale Vannacci avesse studiato, si sarebbe evitato questa bufera
C’è un disagio diffuso e una grande incapacità di metabolizzare alcuni cambiamenti sociali: la crescente visibilità delle persone Lgbt+, ad esempio. O la presenza di culture e etnie diverse, all’interno del nostro Paese. A destra lo chiamano conservatorismo. E a volte tale inadeguatezza si traduce in carta stampata. Come quella sperperata – “gli alberi si vendicheranno” (cit.) – per la pubblicazione del libro del tale generale Vannacci, fino a ieri sconosciuto alla maggioranza dell’opinione pubblica. Analizziamolo insieme.
“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione”, troviamo in una delle pagine del libro. Piccolo spoiler: lo sappiamo già. Abbiamo approfondito il concetto di norma e lo abbiamo trovato opprimente, svilente e sicuramente violento.
Perché nell’Italia di oggi è purtroppo normale il gender gap, ad esempio. È normale, ahinoi, che qualche maschio cresciuto a pane e patriarcato uccida la propria ex compagna perché questa lo ha lasciato. Succede una volta ogni tre giorni e si chiama femminicidio. Dati del Viminale, non certo di Non una di meno.
In Italia è normale odiare e discriminare le persone non solo per il loro orientamento sessuale, ma anche per la loro identità di genere, per il colore della pelle, per la fede diversa, per la disabilità… e l’elenco non si esaurisce qui. Ma se questa consuetudine all’odio e alla discriminazione è la norma, ebbene, come comunità Lgbt+ dovremmo rivendicare con orgoglio di non rientrare nella “normalità” che essa descrive.
Non pago, il generale ci porta le prove della nostra anormalità. Scomodando la natura «[…] che a tutti gli esseri sani “normali” concede di riprodursi». Bene, qui andrebbe superato un grande malinteso. Nato in qualche mente poco avvezza alla complessità e diffuso – al pari di un virus – in altre coscienze, per lo più tragicamente eterosessuali riguardo a questo tema. Andando per punti.
1. Sappiamo benissimo che due persone dello stesso sesso non possono riprodursi. In camera da letto facciamo due cose: dormiamo, il più delle volte; oppure facciamo sesso/l’amore (con somma gioia). Ma no, non proviamo a metter su gravidanze. Sarà che abbiamo avuto giovamento dalle lezioni di biologia, a scuola?
2. In verità siamo perfettamente in grado di riprodurci: abbiamo gameti e organi sessuali. Alcuni e alcune di noi fanno figli “alla vecchia maniera”. Altri e altre usano la gestazione per altri o la PMA. Sempre con le nostre cellule. E forse con una consapevolezza maggiore, rispetto ad altre situazioni.
3. La natura è una concettualizzazione umana. Talmente scivolosa e mutevole, che tutte le volte che si prova a tirarla in mezzo si cade in contraddizione. È naturale il cancro, ad esempio. Nessuna specie animale, invece, si connette al web. Nei cavallucci marini a portare avanti la gravidanza è il maschio. Alcune rane cambiano sesso. I moscerini della frutta hanno comportamenti omosessuali. Ma, appunto, se usassi la natura per giustificare l’omosessualità dovrei accontentarmi di ronzare attorno alle mele marce (Barbara Gallavotti docet).
4. Eterosessualità, fecondità e capacità genitoriale non sono un tutt’uno. Poi siamo felici per chi riesce a essere allo stesso tempo etero, prolifico e pure un buon genitore. Ma non è sempre così. Qualche parametro può venire a mancare.
Se il nostro generale avesse avuto cognizione di tutto questo, e bisogna studiare per capire tale complessità, si sarebbe risparmiato la bufera mediatica nel quale è finito. E del quale è unico responsabile. Con buona pace di quella stampa sovranista e di destra che si sta sbracciando, sui social, per ricordarci che in Italia esiste il diritto di parola, tuonando contro la censura.
Altro spoiler: il generale Vannacci non è stato mai censurato. Il suo libro è in vendita e può continuare a proferire le sue dichiarazioni bislacche. Non siamo certo nell’Ungheria di Orban (alleato della presidente Meloni) che ha fatto leggi che vietano i libri (quelli Lgbt+, nello specifico)! Ma quel diritto di parola ne prevede un altro, altrettanto fondamentale: il diritto di critica. Altrimenti si cade nel gioco di quel “pensiero unico” che a destra hanno sempre contestato, mi pare.
Ad ogni modo, le dichiarazioni del generale sono già state oggetto di prese di distanza da parte dell’esercito stesso. E il ministro Crosetto – che non mi pare venga in harness a marciare ai Pride – ha dichiarato: «Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione».
Aggiungo io: e offendono donne, persone Lgbt+, migranti, ecc. Ed è la ragione per cui oggi se ne parla. Perché sono parole che possono fare del male. Rifletterei su questo.
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Roma, 19 mar (Adnkronos) - "La nostra risoluzione contiene ragioni e proposte per realizzare una vera difesa comune e riafferma la nostra critica e la nostra proposta di radicale revisione del piano di von der Leyen, che favorisce la corsa al riamo dei singoli Stati". Lo ha detto Peppe Provenzano in aula alla Camera.
"Siamo pronti a una discussione seria sulla sicurezza ma la denuncia del rischio armare i nazionalismi abbiamo il dovere di farla", ha sottolineato il deputato e responsabile Esteri del Pd, che tra l'altro ha parlato della situazione in Medio oriente: "La rottura di Israele della tregua con i raid contro la Palestina non e' solo un dramma ma è un crimine di guerra, sono morti oltre 130 bambini e lei presidente Meloni ha espresso preoccupazione. Preoccupazione? Quell'atto merita la condanna più ferma e netta".
Roma, 19 mar. (Adnkronos/Labitalia) - L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un nuovo strumento per i cittadini. Si tratta del domicilio digitale speciale che permette di ricevere direttamente via Pec (Posta elettronica certificata) atti, comunicazioni e notifiche fiscali, incluse le cartelle dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Una rivoluzione silenziosa ma strategica, pensata per le persone fisiche, i professionisti non iscritti ad albi e gli enti di diritto privato non registrati, che ora potranno scegliere il proprio indirizzo digitale per ricevere tutta la corrispondenza fiscale in modo certo, sicuro e tracciabile". A dirlo Ivan Meo, di Immobiliare.it.
Se si è proprietari di uno o più immobili è fondamentale: un avviso di liquidazione Imu, una notifica di accertamento, o anche solo una richiesta di documentazione possono arrivare via posta o non arrivare affatto. Con il domicilio digitale: si ricevono subito gli avvisi dell’Agenzia, senza ritardi; si ha la tracciabilità completa delle comunicazioni; si può conservare tutto in formato digitale; si evitano i problemi per notifiche non ricevute (e relativi sanzioni e interessi); si è sempre aggiornati anche sulle eventuali irregolarità fiscali.
Attivare questo servizio è semplice e gratuito. Bastano tre passaggi: accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate con Spid, Cie o Cns. Si va alla sezione dedicata al 'domicilio digitale speciale' e si inserisce la Pec personale (o altro servizio di recapito certificato qualificato). Una volta indicata la Pec, si riceverà nella stessa casella un codice di validazione, utile a confermare la scelta. In futuro si potrà anche modificare o revocare l’indirizzo in autonomia.
E' possibile indicare una sola Pec, che non deve già essere associata ad altri soggetti. L’indirizzo comunicato sarà valido sia per l’Agenzia delle Entrate, sia per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Con questo nuovo servizio si potrà ricevere tutti gli atti fiscali, compresi: avvisi e provvedimenti che richiedono notifica legale, comunicazioni senza obbligo di notifica, ma rilevanti; cartelle di pagamento e altri atti della riscossione; comunicazioni sui carichi affidati dagli enti creditori.
Il nuovo domicilio digitale è rivolto a: persone fisiche (cioè tutti i cittadini); professionisti non iscritti ad albi o elenchi ufficiali; enti di diritto privato non registrati nel Registro Imprese. Restano, invece, esclusi i soggetti che devono avere obbligatoriamente una Pec iscritta in Ini-Pec, come imprese e professionisti iscritti ad albi.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Questo non è un tempo ordinario. È molto più di 'un tempo non facile', come lo ha definito lei, presidente Meloni. La storia ci ha messo dinanzi a scelte che potremmo definire 'ricostruttive'. Ma nel suo intervento non ho rintracciato l’eco di una consapevolezza di questo 'salto d’epoca'. Ha riempito il suo discorso della consueta retorica autocelebrativa. Ci aspettavamo, al contrario, un poco di autocritica. Perché lei ha chiaramente fallito se il ruolo che aveva disegnato per se stessa era quello del pontiere. Le parti che voleva unire non fanno che allontanarsi e questo è il tempo delle scelte, della chiarezza. Anche lei pensa che l’Unione europea sia nata col solo scopo di 'truffare gli Stati Uniti d’America’?. Crede lei che i dazi del 200% sul nostro vino siano un fatto positivo per la nostra economia? Prenda posizione, ritrovi il coraggio che aveva quando sedeva tra i banchi dell'opposizione". Lo ha affermato Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Faccia qualcosa -aggiunto- anziché attendere che la furia di questo tempo si plachi. Non accadrà senza il nostro protagonismo. E nostro vuol dire dell’Europa. Di quell’Unione certo imperfetta ma essenziale che abbiamo contribuito a fondare. Che oggi ha bisogno di una difesa comune – espressione che lei si rifiuta di pronunciare per non irritare il suo alleato di governo, ma senza la quale ci ritroveremo completamente esposti alle insidie del nuovo disordine mondiale".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Viviamo un momento storico drammatico, che richiede a chiunque abbia responsabilità politiche e istituzionali senso di responsabilità. Bene perciò il sostegno incrollabile che il governo ha sempre mostrato nei confronti dell’Ucraina. E bene la capacità della presidente Meloni di portare sulla sua linea anche chi nutriva dubbi”. Lo ha affermato Mara Carfagna, deputata di Noi moderati-Centro popolare, intervenendo alal Camera nella discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue.
“Occorre arrivare ad una pace giusta e duratura –ha aggiunto- e l'unico modo per farlo è pretendere garanzie di sicurezza che scoraggino la Russia da future aggressioni. Il Governo italiano può giocare un ruolo importante in questo".
Palermo, 19 mar. (Adnkronos) - Sono riprese all'alba di oggi le ricerche, con le motovedette della Guardia costiera e Guardia di Finanza, delle decine di dispersi del naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia. Si parla di circa 40 persone. Martedì sera le motovedette hanno portato a Lampedusa i 10 superstiti e i sei cadaveri recuperati al largo dell'isolotto di Lampione.
Sono stati i naufraghi a raccontare che erano partiti in 56 dalla Tunisia, da Sfax, a bordo di un gommone. Ma mentre erano in acque internazionali decine di loro sarebbero caduti in acqua a causa del maltermpo.
I 10 superstiti in queste ore vengono sentiti dalla Polizia. Si tratta di uomini, tutti giovanissimi. Sono stati portati all'hotspot di Lampedusa.
"Ieri abbiamo accolto in hotspot i 10 superstiti del naufragio. L'imbarcazione era partita dalla Tunisia e si tratta di persone provenienti dall'Africa subsahariana. Hanno riposato tutta la notte, sono tutti in buone condizioni di salute e dopo le procedure di identificazione forniremo loro un ulteriore supporto psicologico con la nostra equipe multidisciplinare". A dirlo è Cristina Palma, vice direttore dell'hotspot di Lampedusa gestito dalla Croce Rossa italiana.
Il naufragio è avvenuto ieri sera a largo dell'isola. Secondo i primi racconti sull'imbarcazione ci sarebbero state 56 persone: 10 sono sopravvissute, sei i corpi senza vita portati a Lampedusa e sono ancora in corso le ricerche di 40 dispersi. I migranti erano partiti da Sfax, in Tunisia.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Ieri è successa una cosa enorme in Senato. La Presidente Meloni ha deciso di NON rispondere alle mie domande su intelligenza artificiale, bollette, immigrazione. E sapete perché lo ha fatto? Lo ha spiegato lei: perché non vuole fare pubblicità al mio libro". Lo scrive Matteo Renzi sui social.
"Che Giorgia Meloni sia terrorizzata dal contenuto de L’influencer ormai è chiaro: sono l’unico che ha il coraggio di dire la verità su di lei. E dunque è preoccupata che la gente legga i contenuti del libro. Ma cosa c’entra questo con il fatto che un Premier in Parlamento rifiuti di confrontarsi con le opposizioni? -prosegue- È clamoroso che dopo mesi di lontananza dal Senato, lei venga in Aula e dica: no, a Renzi non rispondo, se no faccio pubblicità al suo libro. Questo modo di fare secondo me significa solo due cose. La prima è che Giorgia ha paura del libro, e su questo la capisco bene. La seconda è che Giorgia non sa cosa dire in questa fase di caos mondiale. E questo è molto più grave".
Milano, 19 mar. (Adnkronos) - La Procura di Milano insiste, davanti ai giudici del Riesame, sulla richiesta di arresti domiciliari per Enrico Pazzali, presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano tra gli indagati dell'inchiesta sul presunto dossieraggio che riguarda la società Equalize. La pubblica accusa insiste per le misure nei confronti di altre 11 posizioni, mentre rinuncia a chiedere il carcere per l'esperto informatico Nunzio Samuele Calamucci e gli altri hacker Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli.