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“Sono una funeral planner, organizzo funerali. C’è chi richiede lo sparo dei cannoni all’uscita dalla chiesa e chi l’angolo con sigari e rum durante la veglia”

L'organizzatrice di funerali ha rivelato: "Il primo servizio è stato per mio padre, ho iniziato raccontando la sua malattia". Dalle canzoni agli invitati, tutto è organizzato nei minimi dettagli: "I cantanti internazionali più richiesti per la celebrazione funebre? Ecco quali sono"

Negli ultimi anni (o forse decenni), l’evoluzione della società ha fatto sì che anche le professioni cambiassero. Addio alla logica del “posto fisso”, adesso i lavori si inventano e reinventano. Influencer, creator, tiktoker, social media manager. Dunque sono le professioni digitali a crescere, giorno dopo giorno. Ma non solo. Dai dog-sitter fino ai plant-sitter (sì, annaffiano le piante mentre tu sei in vacanza), passando per i vari ‘planner’, cioè coloro che letteralmente pianificano, organizzano un determinato evento. Che sia esso un matrimonio oppure, come in questo caso, un funerale. Ciò che un tempo sembrava impensabile o addirittura ridicolo, dunque, oggi è a tutti gli effetti una professione. Ne sa qualcosa Lisa Martignetti, conosciuta sui social come “La ragazza dei cimiteri“, funeral planner (l’unica in Italia, scrive La Repubblica) che conta attualmente più di 21.500 follower su Instagram.

“Siamo abituati a pianificare ed organizzare tutto, soprattutto gli eventi come feste di compleanno, di laurea, matrimonio. Quindi perché non pianificare il tuo ultimo saluto?”, ha esordio nell’intervista per il quotidiano fondato da Scalfari. Quindi ha detto: “Sono un’operatrice funebre e funeral planner. Spesso la mia figura viene associata all’onoranza funebre ma in realtà abbiamo dei ruoli completamente diversi”. Martignetti ha poi spiegato l’approccio che utilizza durante la propria attività. Alla base vi è innanzitutto una conoscenza della persona: “Io chiedo sempre: ‘Chi sei?’, perché in base a quello insieme andremo a pianificare l’ultimo saluto. Il primo servizio è stato quello di mio padre, quando pianificammo insieme il suo funerale. Lì ho visto la cura dei minimi dettagli, le giuste indicazioni di come voleva essere ricordato”.

Da qui lo spunto per estendere questo servizio ad altre persone, ovvero a nuovi possibili clienti. “Le richieste più comuni sono quella sulla cremazione, ma c’è anche chi sceglie già la propria urna”, ha affermato, per poi addentrarsi nelle richieste, invece, più stravaganti. “Una ragazza mi ha chiesto l’angolo di sigari e rum, un’altra invece ha chiesto tantissime mongolfiere appese al soffitto – ha detto lei -. Oppure c’è chi richiede lo sparo dei cannoni durante l’uscita sul sagrato della chiesa. In merito alla musica, gli artisti più richiesti a livello internazionale sono i Pink Floyd, seguiti dai Coldplay, Springsteen e gli U2″. Non finisce qui. L’altro punto fondamentale è rappresentato dagli invitati. A tal proposito, Martignetti ha spiegato: “Oltre alla playlist, ho anche la blacklist, ovvero chi non volere al proprio servizio funebre”.

Infine ha concluso facendo un passo indietro e tornando a parlare del papà: “Ho iniziato ad espormi sui social. Ho iniziato a raccontare la malattia del mio papà, raccontando quello che accade quotidianamente nelle case di moltissime persone quando perdono un proprio caro, cercando di sensibilizzare sul proprio ultimo saluto che reputo il più grande atto d’amore verso se stessi e verso chi ami. È importante educare verso un tabù, cioè la morte. Parliamone a cena, ad un aperitivo, va normalizzata, anche ironicamente”.