Un altro cambiamento che si appresta a introdurre per rivoluzione Twitter, divenuto a tutto gli effetti X. Elon Musk, proprietario della piattaforma di microblogging di cui ha già deciso di cambiare nome e logo, intende rimuovere la funzione per bloccare gli account perché, dice, “non ha senso”. Gli utenti avranno comunque la possibilità di bloccare coloro che vogliono inviare messaggi diretti. Al momento gli utenti possono bloccare gli account che vogliono e questo significa non vedere più i post. Gli account bloccati non possono inviare messaggi a chi li blocca e vedere i loro post. La rimozione della funzione del blocco scatena l’ira sul social, con molti utenti che criticano Musk e, nel migliore dei casi, parlano di un “errore”.
Sin da quando l’imprenditore ha acquistato il sito, le polemiche sono state tante: dal limite dei tweet che gli utenti possono leggere ogni giorno fino ai rischi legali dovuti al nuovo logo del social, visto che Meta, Microsoft e altre aziende hanno già registrato il marchio “X”. E nelle ultime ore, oltre alle critiche rispetto al blocco degli account, da un sondaggio di Nature, è emerso che migliaia di scienziati hanno già ridotto l’utilizzo del social network o l’avrebbero addirittura abbandonato in disaccordo con la nuova gestione di Elon Musk, che a giudizio di molti lascerebbe sempre più spazio a profili falsi, hater e troll.
La fuga degli scienziati – I primi dubbi erano emersi già lo scorso autunno dopo l’acquisizione di Twitter da parte del patron di Tesla e SpaceX. In molti, anche sulle pagine di Nature, si domandavano quale sarebbe stato il destino della piattaforma di microblogging che nell’ultimo decennio aveva impresso un forte cambiamento nella comunicazione scientifica, favorendo le interazioni tra ricercatori e facilitando un rapporto diretto con il pubblico. Le inquietudini di molti hanno poi trovato conferma nelle nuove e discusse politiche imposte da Elon Musk, come i tagli per le attività di moderazione dei contenuti, la spunta blu a pagamento e il limite massimo al numero di tweet che gli utenti possono leggere ogni giorno. Ora che Musk ha quasi completato la transizione da Twitter a X e i ‘cinguettii’ sono stati sostituiti dai post, i risultati iniziano a vedersi.
Pochi giorni fa, uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology and Evolution aveva evidenziato come la nuova gestione di Twitter-X avesse allontanato quasi la metà degli utenti attenti alla questione climatica e ambientale, ridimensionando il ruolo del social network come piazza virtuale dove sensibilizzare l’opinione pubblica e organizzare mobilitazioni.
Una simile tendenza alla fuga si sta registrando anche nella comunità scientifica, come dimostra il sondaggio condotto da Nature su quasi 9.200 scienziati utenti di Twitter-X. Dai risultati emerge che più della metà di loro ha ridotto il tempo di utilizzo della piattaforma negli ultimi sei mesi e quasi il 7% ha smesso di usarla del tutto.
“Le motivazioni date dai partecipanti sono varie – si legge sul sito di Nature – ma molti di coloro che hanno marcatamente ridotto o interrotto la loro attività su X menzionano la gestione della piattaforma da parte di Musk. Molti dicono di aver notato un aumento della quantità di account falsi, troll e incitamento all’odio sulla piattaforma”.
Il 46% degli intervistati ha già aperto un profilo su altri social media come Mastodon, Linkedin, Instagram e TikTok, mentre cresce il timore che questa frammentazione faccia perdere coesione alla comunità scientifica che aveva stretto relazioni più forti attraverso il vecchio Twitter.
Cosa accadrà ora? “Non è chiaro se X riuscirà a riconquistare la sua attrattiva per gli scienziati o se qualche altra piattaforma di social media crescerà al suo posto”, scrive Nature. Secondo Inger Mewburn, ricercatrice nel campo dell’educazione e della tecnologia all’Università Nazionale Australiana a Canberra, la perdita di Twitter non sarà un colpo fatale per l’iniziativa scientifica. “Non credo che la scienza sia diventata eccessivamente dipendente dai social media”, afferma l’esperta. A suo parere gli scienziati potranno avere maggiori difficoltà nel fare rete e nel costruire le loro carriere, ma di sicuro escogiteranno nuove soluzioni creative per superare l’impasse.