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The O.C., il mea culpa dei produttori: “Pentiti di aver fatto morire Marissa Cooper, non abbiamo rispettato il pubblico”

Dopo 17 anni l'ideatore Josh Schwartz e la produttrice esecutiva Stephanie Savage ammettono il proprio "sbaglio": "C'erano molti altri modi in cui avremmo potuto allontanare il personaggio dalla serie"

di F. Q.

Marissa Cooper non doveva morire. Lo hanno sempre sostenuto i fan di The O.C., la serie dei primi anni Duemila, e ora a concordare con loro sono l’ideatore Josh Schwartz e la produttrice esecutiva Stephanie Savage in occasione del ventesimo anniversario del teen drama. Alla fine della terza stagione il personaggio interpretato da Mischa Barton perde la vita in un incidente stradale e la scena di Ryan che ne porta in braccio il corpo esanime è ancora scolpita nella mente del pubblico in tutta la sua epicità. Un colpo di scena forte, ma che non è mai stato digerito da chi si era affezionato alle vicende di Marissa e dei suoi amici. “È qualcosa di cui ci pentiamo e, ripensandoci, avremmo potuto trovare una soluzione diversa”, ha detto Schwartz in un’intervista a Vanity Fair America. “All’epoca non vedevamo un percorso alternativo, motivo per il quale avevamo intrapreso quella strada. Ma ovviamente, col senno di poi, c’erano molti altri modi in cui avremmo potuto allontanare il personaggio dalla serie, i quali avrebbero comunque permesso a quel personaggio di tornare”. A spingerli in quella direzione, ha svelato Savage, sono state le “forti pressioni” ricevute dai piani alti per eliminare un personaggio principale in modo da aggiungere dramma alla serie, condizione necessaria per rinnovare lo show per una quarta stagione. “Facendo morire in quel modo Marissa però non ci sembrò di aver servito e rispettato il pubblico come abbiamo sempre voluto fare. A quel punto, ci siamo pentiti immediatamente” hanno fatto sapere.

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