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Assenza di pedane per consentire l’accesso al mare per le persone con disabilità motoria e sensoriale, mancanza di sedie idonee per consentire l’entrata in acqua in sicurezza, oltre a servizi igienici, docce e spogliatoi non a norma, scalini e varie altre barriere. Sono queste le principali criticità che ilfattoquotidiano.it ha raccolto dalle testimonianze dirette in merito al problema dell’accesso al mare negato a donne e uomini con disabilità. E non mancano anche i casi positivi. Se hai segnalazioni scrivici a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it.
“Con i fondi del Pnrr non hanno reso accessibile la spiaggia per le persone disabili” – Drina Bavestrello conosce bene la spiaggia di Marinella di Sarzana, provincia di La Spezia, considerata da lei fino al 2019 “il fiore all’occhiello della zona in tema di inclusione e accessibilità per le persone con disabilità”. Drina denuncia al Fatto.it che “nonostante i fondi del Pnrr utilizzati per rinnovare l’area ancora ci sono piazzole insufficienti, la passarella rotta, bagni non accessibili, ombrelloni troppo piccoli per coprire la persona disabile in carrozzina e l’accompagnatore, manca l’assistenza del personale dei bagnini a maggior ragione se si tratta di una spiaggia in teoria allestita per i disabili”. Si tratta della spiaggia “Debiross di Bocca di Magra dove sono stati fatti diversi tentativi di ristrutturazione, ma finora inutili in quanto rimane un’ultima barriera architettonica che non consente l’accessibilità al mare. Inoltre esiste già la piattaforma sul mare”, dice, “basta munire lo stabilimento dell’attrezzatura necessaria, ad esempio di uno spogliatoio, un bagno, una doccia e del personale idoneo per l’assistenza”.
“Qui non c’è mai stata un’area balneare attrezzata” – Ama la sua terra ed è proprio per questo che lotta per renderla più accessibile. Giovanna Tramonte è la presidente della sezione Uildm Mazara del Vallo, provincia di Trapani. Negli ultimi anni in Sicilia sono aumentati i lidi senza barriere ma la maggior parte ancora presenta criticità. “L’isola potrebbe fare molto per promuovere pari opportunità di accesso al mare, la semplice attività di recarsi al mare può avere un impatto significativo sul benessere di persone che hanno poche o nulle occasioni di uscire di casa, sviluppare relazioni sociali e divertirsi”, afferma. Gran parte dei litoranei siciliani sono privi di servizi che possano garantire la piena fruibilità. “Ne è un esempio un territorio turistico come Lungomare di Tre Fontane, frazione di Campobello di Mazara, che non ha un’area balneare attrezzata”, denuncia. “Ci sono passerelle fatiscenti e pericolose: segnalazioni evidenziano chiodi sporgenti, legno mancante e l’assenza totale di accessibilità”. Tramonte conclude: “Le persone con disabilità, che dovrebbero poter godere delle meraviglie naturali come tutti, si trovano escluse a causa dell’assenza di scivoli adeguati”.
“Manca la giusta attenzione per i turisti disabili” – Emilia Camiletti a luglio si è recata a Margherita di Savoia, provincia di BAT, insieme al marito con gravi disabilità. “Siamo stati al lido La Sirenetta, uno dei migliori della località, ma mio marito il mare non lo ha mai visto in quanto l’ombrellone, prenotato nel mese di marzo, risultava essere al centro della grande larga spiaggia, lateralmente distante alcuni metri dalla passerella e perciò difficilmente raggiungibile, lontano da mare e dal bagnasciuga, in nona fila più o meno”. Come ha vissuto il marito questa esperienza? “Sdraiato sul lettino, vedeva solo le spalliere dei lettini antistanti, ombrelloni e persone, niente di più. Alla richiesta di un ombrellone in riva al mare nelle prime file- continua Emilia-, affinché potesse vedere un po’ di passeggio e respirare un po’ di aria fresca marina, mi è stato risposto che le prime file sono destinate agli abbonati storici che hanno appartamenti in città”. Amarezza e dispiacere. “E i disabili non hanno dei diritti?”.
“L’accesso alla spiaggia è negato alle persone con ridotta mobilità” – La località di mare della zona Cincinnato del Comune di Anzio (Roma) non è inclusiva per tutti. “C’è una difficoltà legata al conformazione del territorio della costa marina per la presenza delle falesie ma una soluzione c’è per risolvere questo problema e consentire finalmente l’accesso al mare anche alle persone con ridotta mobilità”. A dirlo al Fatto.it è Nicola Capozza, socio della cooperativa a mutualità prevalente Circolo Nautico Cincinnato che ha in concessione demaniale uno stabilimento balneare. Capozza ha ricevuto dalla cooperativa la delega alle barriere architettoniche. “Da qualche mese ho proposto al CdA del Circolo, dopo avere ricevuto da una impresa specializzata di Torino un progetto, con preventivo, di monorotaia con pedana attrezzata per far andare in spiaggia persone non deambulanti, utilizzando un percorso di vicolo asfaltato già presente nell’area di proprietà della cooperativa”. Ma finora non ha ricevuto risposta. “Solo una comunicazione di stand-by per inoltrare una preventiva autorizzazione di fattibilità da parte della Autorità di Bacino, della quale non ho avuto notizie in un senso o l’altro”. Capozza auspica un intervento tempestivo per iniziare i lavori e menziona la legge 104/92 art.23 sulle concessioni balneari che impone “una effettiva accessibilità per le persone con disabilità”.
“Per uno scalino non possiamo andare in spiaggia” – Sono anni che frequenta la spiaggia pubblica Il Mortelliccio tra Piombino e Follonica ma ad ogni estate continua a trovare lo steso problema. “Ho sempre sperato che venisse fatto un accesso per permettere a tutti di potervi accedere facilmente”, racconta Monica Bedin inviando anche alcune foto dimostrative. “Guardate le foto siamo nel 2023 e questa è la situazione: scalino di mediamente 20/25 cm per accedere alla passerella che una volta percorsa, alla fine ha quattro scalini peraltro con una inclinazione, pendenza ed instabilità che anche le persone non disabili fanno fatica a discendere”. Da cittadina attenta a questi temi sottolinea che “si dovrebbe intervenire il prima possibile. È una vergogna. Infine preciso che c’è anche un servizio di bagni e docce con l’accesso per i disabili peccato che poi non si riesca ad arrivare alla spiaggia”.
“Abbiamo vinto la causa contro il Comune, ma il timore è che nulla cambi” – Fabrizio Ghiro è un cittadino con disabilità e nel 2018 con il sostegno dell’Associazione Luca Coscioni ha fatto causa contro il Comune di Sabaudia perché le spiagge non erano accessibili. In primo grado c’è stata la condanna dell’ente comunale. Il Tribunale di Latina ha riconosciuto la responsabilità del Comune di mancato intervento, dal momento che è stato dimostrato non esserci una spiaggia inclusiva in tutta la zona. “Abbiamo vinto una causa (sentenza confermata anche in appello) e i giudici hanno condannato, cosa rara, un Comune italiano per condotta discriminatoria ai danni delle persone disabili per le spiagge inaccessibili”. I lavori dovrebbero terminare entro settembre. “Siamo in attesa di vedere riconosciuto un diritto sancito dalla legge italiana”. Ghiro ha intrapreso una causa, per lo stesso motivo, anche contro il Comune di Terracina. Situazione analoga per Edward von Freymann. Pure lui con il sostegno della Coscioni ha vinto la causa contro il Comune di Sperlonga. “Il giudice, attraverso un consulente tecnico, ha certificato che di fatto non ci sono i requisiti per definire accessibili le spiagge a Sperlonga. Su 57 stabilimenti nessuno è risultato a norma di legge”. Il Comune è stato condannato a risarcire le due persone e l’associazione e a eseguire i lavori ma ha impugnato il caso in appello al Tar. “Poche settimane fa anche il Tar ha confermato la prima condanna – afferma Edward – e ora l’ente locale ha a disposizione 90 giorni per fare i lavori, ma dopo oltre un mese niente si muove. Purtroppo credo che la situazione resterà cosi com’è”. Contattato dal Fatto.it l’avvocato Alessandro Gerardi della Coscioni: “Se non renderanno accessibili le spiagge, procederemo a fare ulteriori istanze ed eventualmente chiederemo che venga formalizzata la nomina di un commissario ad acta”. Gerardi sottolinea che “questi precedenti saranno utili per ulteriori iniziative legali”. Per avere un supporto da parte della Coscioni si può scrivere a: info@associazionelucacoscioni.it.
L’app che monitora l’accessibilità anche delle spiagge – Segnalare i problemi per risolverli. E’ l’obiettivo che si prefigge Riccardo Taverna, presidente della startup Welcome Gladiators, con l’ app WeGlad scaricabile gratuitamente che permette a chiunque di mappare l’accessibilità di strade e locali. “Abbiamo creato uno strumento efficace perché le persone con disabilità motorie e non solo continuano a dover affrontare ogni giorno ostacoli che non hanno scelto. La cosa peggiore è giungere a destinazione e scoprire che questa, come una spiaggia, non è accessibile”, dice Taverna al Fatto.it. Come funziona? Con tre tap si fotografa, si geolocalizza e si rende disponibile su mappa una barriera architettonica o un locale.
Esperienze positive di vacanze estive al mare – Oltre alle esperienze negative, ci sono anche gli esempi virtuosi. Come la spiaggia di Bibione dove sono arrivati i primi pedalò dedicati alle persone con disabilità. Le nuove imbarcazioni pronte al debutto mantengono le due tradizionali postazioni, una delle quali però è fornita di uno speciale pedalatore a mano che permette di generare il movimento attraverso l’uso delle braccia. In questo modo, la persona disabile e l’accompagnatore possono procedere in perfetta sintonia e godersi attivamente l’esperienza di una gita a bordo di uno dei classici divertimenti dell’estate. Anche la spiaggia Yannis Beach, a pochi chilometri da La Canea (Grecia) è un modello di inclusione e a segnalarcela è stato Giuseppe Parello. Si tratta di una sito balneare attrezzato per disabili motori, dove ci sono due rampe automatizzate che consentono di entrare in acqua senza problemi (VIDEO). Defende Coppola ha 67 anni e ha una disabilità motoria grave. “Sono stato in vacanza a Marina d’Ascea (Salerno) a luglio e sono rimasto piacevolmente colpito dal fatto che tutto il lungomare era accessibile e che il Comune aveva istituito due postazioni in spiaggia con personale specializzato adibito ad accompagnare al mare il disabile con l’ausilio di sedia job fornita dal lido concessionario Jame’ sia ai propri clienti che gli utenti della spiaggia pubblica”. Altra segnalazione rilevante è quella che arriva da Gianluigi Andreghetti Ravenna che menziona la spiaggia accessibile e inclusiva di Punta Marina Terme, lido Tutti al mare, sulla Riviera Romagnola dove “la disabilità si annulla”.