Un escursionista 68enne originario di Marostica, nel Vicentino, ha perso la vita precipitando da un’altezza di circa 90 metri mentre scalava il monte Cornetto, nella zona delle Valli del Pasubio (Vicenza). La caduta mortale è avvenuta nella mattinata di domenica 20 agosto ma il corpo è stato recuperato solo intorno alle 16,30 dopo una complessa operazione che ha richiesto l’intervento di due elicotteri. Dopo il recupero la salma è stata trasportata a valle calando la barella nel bosco per 800 metri mentre l’equipe di soccorso si spostava sul versante Trentino per essere recuperata dall’eliambulanza. Al momento dell’incidente l’uomo stava percorrendo da solo il sentiero che scende verso la sella della montagna. L’allarme è stato lanciato intorno alle 11 del mattino da tre persone che hanno assistito all’incidente.
Nelle stesse ore, sul lago di Como, a perdere la vita è stato un uomo che è precipitato lungo il sentiero che passa nei pressi dell’orrido del torrente Sanagra. In un punto molto ripido, ha perso l’equilibrio ed è caduto per diversi metri. La moglie, che era con lui, è scivolata ed è finita nel dirupo. Si è fermata contro alcuni alberi, tra salti di roccia. Immediati i soccorsi: l’uomo era più in basso ed è stato raggiunto dai sanitari ma poco dopo è deceduto. Mentre era in corso l’intervento, i soccorritori del Cnsas hanno sentito delle urla provenire dall’alto. Allora un tecnico è salito, ha visto che c’era un’altra persona coinvolta nell’incidente, più in alto. I soccorritori si sono subito attivati per il recupero. La donna è stata stabilizzata e trasportata in ospedale con l’elicottero. Solo un’ora prima, sempre i tecnici della Stazione Lario Occidentale erano stati chiamati per altri due interventi: il primo a Grandola ed Uniti, per un uomo che aveva riportato un trauma a una caviglia, l’altro, poco dopo, ai Monti di Gallio – San Siro, per un escursionista che aveva una sospetta frattura a una gamba. Erano quindi già impegnati quando si è reso necessario lo spostamento di una squadra sull’intervento di Menaggio.
Non si tratta delle uniche tragedie consumata negli ultimi giorni in montagna: solo ieri, 19 agosto, un giovane di 30 anni è precipitato per una quindicina di metri sulle Alpi Carniche ed è stato recuperato dai tecnici del Soccorso alpino dopo diverse ore, con varie fratture ma ancora vivo. Un’altra caduta risultata fatale si è invece consumata venerdì 18 agosto sulle Dolomiti di Brenta, in Trentino, dove Ermanno Salvaterra, guida alpina di 68 anni, è morto precipitando per circa 20 metri. Salvaterra era molto conosciuto a livello internazionale per le sue imprese alpinistiche in Patagonia, oltre che per la profonda conoscenza delle Dolomiti di Brenta.
Nella stessa giornata di venerdì, questa volta in Valtellina, è rimasto gravemente ferito un 58enne residente a Como precipitando tra due creste che stava scalando insieme al figlio, che ha immediatamente lanciato l’allarme. Il terreno ha improvvisamente ceduto lasciando cadere il 58enne in un’area molto impervia dove è stato recuperato da un elicottero e in seguito ricoverato all’ospedale di Bolzano con lesioni gravissime. Accompagnato a valle dal Soccorso alpino anche il figlio dell’uomo, sotto choc.