La crisi ambientale e climatica continua a preoccupare Papa Francesco tanto da averlo portato a un annuncio a sorpresa: “Sto scrivendo una seconda parte della Laudato si’ per aggiornare i problemi attuali”. Lo ha detto in udienza in Vaticano ricevendo una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’Appello di Vienna. La cura della “casa comune” è un tema, come noto, molto caro al Pontefice. Ancora non è dato sapere se l’importante annuncio del Pontefice riguarderà una nuova edizione ampliata dell’enciclica esistente, firmata il 24 maggio 2015 e pubblicata il 18 giugno successivo, oppure una nuova enciclica a sé stante, che sarebbe la quarta del pontificato.
“Sono sensibile – ha detto nel suo discorso alla delegazione di avvocati – alla cura che voi rivolgete alla casa comune e al vostro impegno per partecipare all’elaborazione di un quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente“. “Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio. Grazie per questo contributo”, ha aggiunto.
Un impegno che ha caratterizzato i primi 10 anni del pontificato del Papa, fatto di numerosi appelli, del dar voce a tante preoccupazioni e della pubblicazione nel 2015, di quello che da oggi è la prima parte della Laudato si’. Sei capitoli, 246 paragrafi e un messaggio: “La terra è ferita serve una conversione ecologica“. Un’enciclica diventata social, vista la diffusione via Twitter, in cui Papa Francesco tratta l’interconnessione tra crisi ambientale della Terra e crisi sociale dell’umanità.
Così l’aggravarsi della crisi climatica e dei conseguenti disastri ambientali, i ritardi della comunità internazionale sugli accordi per limitare le emissioni di gas serra, l’accentuarsi delle migrazioni causate dal riscaldamento globale, e gli altri eventi intercorsi in questi anni come l’epidemia da Covid (il cui radicamento nel rapporto tra uomo e natura è stato sempre sottolineato da Francesco) e la stessa guerra in Ucraina – oggi nuovamente definita “insensata” dal Papa – richiedono per il Pontefice una comprensione adeguata e quindi una nuova trattazione con aggiornate linee di indirizzo e intervento.