A dare notizia dell'accaduto è il conduttore televisivo messicano Gustavo Adolfo Infante
Otto uomini armati hanno fatto irruzione nella casa di Miguel Bosé a Città del Messico. Lo ha fatto sapere il conduttore televisivo messicano Gustavo Adolfo Infante, secondo cui al momento della rapina l’artista si trovava a casa per riprendersi dall’influenza. Il cantante era infatti seduto a bere il tè con il figlio Tadeo quando un soggetto gli ha puntato un’arma da fuoco alla tempia. Nel corso dell’aggressione Bosé è stato rinchiuso in una stanza insieme alle colf, ha riferito Infante. Il commando armato avrebbe sottratto gioielli, denaro e altri averi, ma non si sarebbero impossessati dei quadri di valore che Bosè ha in casa.
Non solo: gli aggressori avrebbero usato l’auto del cantante per fuggire e gli avrebbero fatto fare da autista per lasciare il quartiere che ha grandi misure di sicurezza, secondo i resoconti dei media locali. Ore dopo l’aggressione, il veicolo, un furgone blu, è stato localizzato e recuperato. Un rappresentante del cantante ha indicato che “stanno tutti bene”, ma assicura che i fatti sono stati esagerati, scrive Hola.