Maltrattati, picchiati, minacciati, sedati per ore, legati alle carrozzine, malnutriti e tenuti in condizioni igieniche precarie. Sono queste le accuse che hanno portato il gip Sergio De Luca ad emettere un’ordinanza di sequestro preventivo, su richiesta della Procura di Sassari, della casa di riposo “Noli me tollere” di Sorso. Deciso anche l’allontanamento dell’amministratrice e di una dipendente.

Gli indagati in tutto sono sei e le accuse vanno dai maltrattamenti all’abbandono di incapace, fino all’esercizio abusivo della professione. Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai Nas dei Carabinieri di Sassari da anni i 48 anziani ospiti della struttura vivevano in un incubo. Così nei confronti dell’amministratrice, Maria Franca Lupino – 57 anni, originaria di Castelsardo e residente a Porto Torres – e della dipendente Emanuela Gaspa, 49enne di Sorso, il giudice ha emesso un provvedimento di sospensione per 12 mesi dall’attività professionale, pubblica e privata, che implichi lo stop alla gestione e contatti con persone anziane o non autosufficienti.

Entrambe sono accusate di maltrattamenti. Lupino, insieme a un’altra dipendente, è indagata anche per abbandono di incapace per la morte di un’ospite con problemi di deglutizione: poteva ingerire solo pasti solidi ed è deceduta il 10 maggio scorso, soffocata dal cibo con cui era stata imboccata dall’assistente, che si era poi allontanata per parlare al cellulare. La causa della morte è stata accertata dall’autopsia. Gli anziani ospiti della casa di riposo non sono stati trasferiti e la gestione amministrativa della struttura è stata affittata al sindaco di Sorso, Fabrizio Demelas.

Intanto l’avvocato difensore degli indagati, Gianmario Fois, ha annunciato di presentare al tribunale del Riesame la richiesta di dissequestro della casa di riposo e di annullamento delle misure cautelari disposte per Lupino e Gaspa. Su delega del pm Ermanno Cattaneo, delle indagini si sono occupati i carabinieri del Nas di Sassari, che tramite testimonianze dirette, intercettazioni ambientali e telefoniche, video e audio, hanno ricostruito le violenze e le vessazioni cui erano sottoposti gli anziani.

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