Crosetto bocciato, promosso, invece, Sangiuliano. E Tajani? Non classificato. Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, intervistato da Stefano Zurlo a “Gli incontri del Principe” a Viareggio, in provincia di Lucca, ha dato le pagelle al governo Meloni di cui, di fatto, fa parte.
Il “gioco” inizia con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, già criticato per la sua posizione sul generale Vannacci: “Crosetto? Dieci”, dice ironicamente Sgarbi, salvo poi specificare: “Tradotto? Quattro”. Va meglio invece al suo diretto “superiore”, Gennaro Sangiuliano che riceve prima un dieci e poi un otto. “Giorgetti? C’è ancora Giorgetti? – risponde poi parlando del ministro dell’Economia e delle Finanze – È stato assorbito dalla Meloni, è stato melonizzato. È un po’ sommerso dall’attivismo della presidente del Consiglio, sette. Tradotto? Cinque”.
Non va meglio, invece, ad Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri e vicepremier, non riceve alcun voto. “È ministro di cosa?”, si chiede il critico culturale. Il sottosegretario quindi continua prima dando un dieci a Maria Elisabetta Alberti Casellati, perché “non si è vista una riforma e una riforma deve essere indolore quindi…”.
Dopo una breve divagazione con Elly Schlein e Stefano Bonaccini, le pagelle si concludono con Salvini e Meloni. “Il ministro delle Infrastrutture mi ha detto che se continuo a occuparmi del ponte di Messina lui si occupa di cultura, allora ho smesso – dice Sgarbi ridendo – Mi pare che sia bravo, se c’è da sistemare una strada o un ponte io lo chiamo”. “Giorgia Meloni? – risponde infine Sgarbi – Mi pare particolarmente brava, è stata tenace e determinata. Ha fatto se stessa”.