Politica

Vannacci, Salvini difende il generale anti-gay: “Ha il diritto di esprimere ciò che pensa”. E lo paragona a Giordano Bruno

Mentre la premier Giorgia Meloni prosegue nel suo silenzio, in difesa di Vannacci e dei contenuti del suo libro, e di conseguenza in contrasto con il ministro Crosetto, interviene il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in una diretta social estiva in cui paragona il generale anti-gay e anti-migranti a un moderno Giordano Bruno. “Il generale Vannacci – dice il leader leghista – è stato additato come un pericolo. Ma io me lo comprerò questo libro, perché prima di commentare e giudicare è giusto conoscere e capire. Leggerò il libro di questo generale che ha fatto missioni in Somalia, in Iraq, in Afghanistan, che ha salvato vite, che ha difeso la patria, il paese, la bandiera, i nostri ragazzi, che fece delle denunce sull’uranio impoverito che tanto male ha fatto a tanti militari. Mi rifiuto di pensare che in Italia esista un Grande fratello che ti dice: questo lo puoi leggere e questo non lo puoi leggere”. Il generale, aggiunge, “va giudicato per quello che fa in servizio, poi se scrive qualcosa che non ha niente a che fare con i segreti di Stato o il suo lavoro, ma esprime i suoi pensieri poi penso che abbia tutto il dovere e il diritto di farlo. Mi cercherò qualche ora per leggere quello che molti, a cominciare da alcuni giornalisti di sinistra, hanno commentato e aver condannato senza averlo letto tutto. Si legge, poi potrò essere d’accordo, in disaccordo, parzialmente d’accordo però la condanna al rogo a mò di Giordano Bruno nell’Italia moderna e solidale del 2023 non mi sembra assolutamente ragionevole”.