Vittorio Sgarbi diventa il brigante Chiavone in occasione del Gonfalone di Arpino. Come sindaco del comune in provincia di Frosinone, Sgarbi partecipa alla manifestazione folkloristica tra i quartieri e le contrade della città che valorizza le tradizioni le cui radici affondano negli usi e costumi della terra ciociara. Il processo di vestizione è scrupolosamente dettagliato nelle story di Instagram. Eccolo quindi alle prese con le sarte che lo aiutano a indossare il tipico vestito, accessori inclusi, prima di scendere nelle vie di Arpino e prendere parte ai festeggiamenti. Ma chi era Chiavone? Il suo vero nome era Luigi Alonzi, visse nell’Ottocento, e fedele a Francesco II delle Due Sicilie operò con azioni di brigantaggio e guerriglia contro le truppe del Regio Esercito Italiano nella Terra di Lavoro settentrionale e nella zona di Sora. Fu insignito di diversi riconoscimenti dalla monarchia delle Due Sicilie ma poi venne condannato a morte dagli ufficiali stranieri inviati dai Borboni per supportarlo poiché tradiva la causa dedicandosi a numerose attività criminali tipiche dei briganti.
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