Il prezzo del gas ha superato oggi i 43 euro al megawatt/ora sul mercato di Amsterdam che fa da riferimento per gli scambi europei. Un rincaro dell’8% rispetto a ieri e di ben il 60% da inizio agosto. A spingere le quotazioni sono i possibili scioperi che potrebbero aver luogo in Australia che rischiano di bloccare fino al 10% delle forniture di gas liquefatto (Gnl) a cui l’Europa si è affidata per compensare la diminuzione dei flussi via gasdotto dalla Russia. Il gnl usato in Europa proviene soprattutto da Qatar e Stati Uniti ma il mercato è globale e i paesi si contendono le navi con i preziosi carichi. I primi scioperi potrebbero iniziare dal prossimo 2 settembre qualora le trattative, non semplici, non portassero ad un accordo. I prezzi restano lontani da quelli stratosferici toccati alla fine della scorsa estate (oltre 300 euro) e i livelli di riempimento degli stoccaggi Ue sono già molto alti, tuttavia il costo del gas è ben al di sopra della media storica degli ultimi anni e, se questa situazione dovesse protrarsi, gli effetti in bolletta si farebbero sentire.

Nella settimana da lunedì 14 a domenica 20 agosto, il Gestore dei mercati energetici ha registrato un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (Pun) pari a 105,97 euro a Megawattora (+10% sulla settimana precedente), mentre i volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del Gme sono risultati pari a 3,3 milioni di Mwh, con la liquidità al 72,9%. I prezzi medi di vendita sono variati tra 104,19 euro/Mwh del Nord e 121,89 euro/Mwh della Sicilia. Tradizionalmente quelli estivi sono i mesi in cui si registrano i tassi più alti di consumo di elettricità a causa degli impianti di condizionamento. Difficile che i prezzi scendano nella settimana iniziata ieri che si annuncia come una delle più calde dell’estate.

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