Non ci sono abbastanza soldi per risarcire tutte le vittime. Sono troppi i casi di abusi sessuali da parte di preti pedofili a San Francisco. Ed è per questo che l’arcidiocesi californiana, retta dal 2012 dall’arcivescovo Salvatore Joseph Cordileone, è costretta a dichiarare bancarotta: non è possibile gestire gli oneri determinati dalle oltre 500 cause giudiziarie, alcune risalenti anche a decenni fa. Non è il primo caso in cui una diocesi cattolica statunitense finisce nel baratro del dissesto finanziario per l’impossibilità di fare fronte ai risarcimenti per le vittime di pedofilia. Fin dal caso dell’inchiesta Spotlight che portò alla luce gli abusi sessuali del clero a Boston, infatti, molte sedi vescovili del Paese sono state costrette a disfarsi di proprietà e immobili per elargire i risarcimenti.
L’istanza è stata presentata a nome dell’arcivescovo Cordileone alla Corte fallimentare del Distretto settentrionale della California, sostenendo come la procedura fallimentare sia “la soluzione migliore per fornire una compensazione giusta ed equa ai sopravvissuti innocenti e a quanti hanno subito danno”. Essa infatti “fermerà tutte le azioni legali contro l’arcivescovo cattolico di San Francisco, mentre l’arcidiocesi sviluppa un piano di riorganizzazione basato sui beni e sulla copertura assicurativa disponibile da utilizzare per risolvere i reclami con i sopravvissuti agli abusi”.
“La triste realtà è che l’Arcidiocesi non ha né i mezzi finanziari né la capacità pratica per discutere individualmente tutte queste denunce di abuso, e quindi, dopo molte considerazioni, ha concluso che il processo di fallimento era la soluzione migliore per fornire un risarcimento giusto ed equo ai sopravvissuti innocenti che sono stati feriti”, ha affermato l’arcivescovo Cordileone. “È il modo migliore per portare la soluzione tanto necessaria ai sopravvissuti, consentendo allo stesso tempo all’arcidiocesi di continuare la sua sacra missione verso i fedeli e i bisognosi. Dobbiamo cercare la purificazione e la redenzione per guarire soprattutto i sopravvissuti che hanno portato con loro il peso di questi peccati per decenni”. Secondo lo stesso Cordileone, la maggior parte degli abusi imputati all’arcidiocesi di San Francisco risalgono al periodo compreso tra gli anni Sessanta e Ottanta e hanno coinvolto sacerdoti che nel frattempo sono deceduti o sono stati privati dell’ordine sacro.