Dal porno al convento. Sembra la classica boutade estiva, invece è la scelta – che più drastica non si può – della modella napoletana Emy Buono che ha deciso di chiudere il suo profilo su OnlyFans e di cambiare totalmente vita. Spoiler d’obbligo: non prenderà i voti, semplicemente staccherà per qualche tempo dalla vita di tutti i giorni decisa a ricominciare facendo tabula rasa dopo mesi complicati tra depressioni e pensieri suicidi. Tutta colpa del successo ottenuto dai video hot pubblicati sulla celebre piattaforma, dalla quale oggi dice di non essersi sentita tutelata: da quando sono diventati virali, parte della sua famiglia l’ha “rinnegata” e lei si è sentita etichettata a giudicata dalla società.
CHI È EMY BUONO E PERCHÉ HA CHIUSO CON ONLYFANS
Emy Buono è una giovane modella napoletana con la passione per la tv. Il debutto è avvenuto nel programma di Real Time Ti spedisco in convento, in cui un gruppo di ragazze si rifugiavano nel convento della Congregazione delle Suore Oblate del Bambino Gesù di Sorrento per provare a cambiare stile di vita, poi nel 2022 fu una delle pupe ne La pupa e il secchione, condotto da Barbara D’Urso. Ha fatto parlare di sé per la scelta di aprire un suo profilo su OnlyFans: “Sono sempre stata una persona egocentrica sin da bambina. A 16 anni ero su un cubo a ballare sui copricapezzoli e confermo di essere una persona che ama mettersi in mostra. Ma il mio egocentrismo non significa darsi in pasto alle persone. Ho Onlyfans, ma questo non significa io sia una troia”, disse a Fanpage lo scorso maggio. Tre mesi dopo, ecco però il pentimento e la cancellazione della pagina: “La piattaforma non è sicura, non mi ha tutelato perché i contenuti che ho pubblicato a pagamento sono diventati virali e sono finiti su tutti i cellulari. Pensa che alcuni di questi contenuti li hanno visti proprio tutti. Sono finiti addirittura alla famiglia del mio ragazzo e mi ha causato grossi problemi. Sono rimasta sconvolta”, ha rivelato sempre a Fanpage.
LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA E IL PENTIMENTO
“Non avevo messo in conto alcune conseguenze”, ammette oggi Emy Buono. Che per questo ha innescato una clamorosa retromarcia: “A me piace ancora mettermi in mostra, mi è sempre piaciuto, quello che però mi spinge a pentirmi di OnlyFans, è principalmente il fatto che non mi sono sentita più sicura di fare quello che facevo”, precisa, pentita di aver venduto dei contenuti porno. “Ho fatto questi video per guadagno e sono stata un’egoista, non ho pensato a nessuno, né ai miei familiari e né ai miei affetti”, aggiunge, spiegando di essere stata convinta che quei video sarebbero rimasti sulla piattaforma. Invece sono diventati virali causandole parecchi problemi.
LA DECISIONE DI ENTRARE IN CONVENTO DOPO LA DEPRESSIONE
Ecco perché la Buono – che appena qualche settimana fa rivelò di essere stata palpeggiata durante i festeggiamenti per lo scudetto del Napoli – ha deciso di prendersi una pausa da tutto e di entrare in convento. Ma senza prendere i voti. Così ha scelto la stessa struttura dove ha girato Ti spedisco in convento: “Loro mi conoscono, sono rimasta in ottimi rapporti e nonostante la storia di OnlyFans, loro mi hanno sempre accettato per quello che sono. Lì ho trovato la pace già una volta, voglio tornarci. Quella, per me, è casa”, spiega. Certo, il dubbio che sia una mossa strategica per far parlare di sé ma lei precisa di voler fare sul serio: “Non voglio diventare una santa, questo è sicuro, però voglio allontanarmi da persone che mi giudicano. Incontro persone per strada, mi dicono cose scostumate anche se sono con mia madre. Voglio entrare in convento per trovare un po’ di pace e un po’ di benessere”. E se i rapporti con la madre sono buoni, quelli con il padre e parte della famiglia si sono azzerati dopo la sua svolta hot, a seguito della quale rivela di essere scappata dal suo paese e di essere caduta in depressione: “Sono stata chiusa per due mesi in casa, ho preso anti-depressivi e ho pensato anche al suicidio”, rivela. “Io so per certo che non troverò mai più un lavoro in Italia, perché mi etichetteranno sempre per quello che ho fatto”.