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Le bandiere affermano immortalità: quella che ricorda la tratta degli schiavi si tesse ogni giorno

Si celebra oggi, il 23 agosto, la giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione. Chissà quale bandiera sventolava nell’isola di Santo Domingo, oggi la Repubblica di Haiti, la notte tra il 22 e il 23 agosto del 1791. La stessa bandiera, calpestata, tradita e mistificata da contemporanee schiavitù e commerci umani, non ha perso la sua caparbia e dolorosa attualità. Già, le bandiere, come simboli riconosciuti di entità politiche che di esse si gloriano e ad esse si affidano per affermare la propria fragile identità. Metafore delle nazioni che danno l’impressione di essere esistite da sempre, nel vento.

Il giorno seguente, il 24 agosto, si festeggia la bandiera della Liberia con una sola stella e le strisce sul tipo della bandiera degli Stati Uniti, secondo il numero delle “contee” o regioni. Una bandiera che i migranti liberiani di Niamey si tramandano dall’uno all’altro. Attorno ad essa, per un giorno, sentono e condividono la fierezza di una patria che li ha bruscamente allontanati da sé. Dopo la festa tornerà da qualche parte in attesa che un’anima buona si prenda cura di lei. L’amore della libertà ci ha portati qui, sta scritto sulla bandiera liberiana. A scriverlo furono alcuni schiavi liberati d’America che poi inventarono il Paese.

Da quando continua il processo del colpo di stato a Niamey la capitale, nei crocevia e alle rotonde della città si vedono bambini e giovani che offrono bandiere di varie dimensioni agli autisti in transito. La bandiera tricolore del Niger, arancio, bianco e verde con in mezzo un disco di colore arancione che rappresenta il sole e poi tante altre bandiere strette assieme. Gli stati dell’Africa occidentale e, novità assoluta dal 26 luglio scorso, pure quella della Russia che nessuno aveva prima sognato. A volte le bandiere passano veloci, indossate da motociclisti o da tassisti che sfidano il codice stradale e i vigili coi cellulari.

Sembrano definire i confini degli stati e insinuano l’esistenza immutabile delle frontiere che ad essi si confanno. Le bandiere che sventolano sanno di affermare l’immortalità del territorio e della politica che esse disegnano in qualche colore messo assieme. Quanto alla bandiera dell’abolizione della schiavitù, lei si tesse ogni giorno in cui i fili della dignità si intrecciano coi sogni dei bambini appena nati.